Pubblicato il 05/08/2021, 09:14 | Scritto da La Redazione
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Rai: Fuortes promette tagli ai costi e stop ai talent ospiti della concorrenza

Rai, la cura Fuortes parte da costi delle Reti e pubblicità

Il Sole 24 Ore, pagina 8, di Andrea Biondi.

Arrivando al vertice della Rai «ci assumiamo grandi responsabilità», e innanzitutto «la responsabilità della gestione di importanti risorse pubbliche in una fase molto delicata della vita dell’azienda, che intendiamo onorare». Così la presidente della Rai, Marinella Soldi, in uno dei passaggi della sua prima uscita davanti alla Commissione di Vigilanza. Durante la quale un’altra dichiarazione è tutt’altro che trascurabile, sul Contratto di servizio ora in scadenza e che andrà ridiscusso per il 2023-2027: «Si tratta dello strumento con cui le istituzioni (tutte) e la Rai definiscono puntualmente il perimetro della missione di servizio pubblico. Il prossimo Contratto rappresenta quindi l’occasione per costruire il futuro che intendiamo sviluppare». Nuovo contratto, insomma, potrebbe voler dire nuovo perimetro.

Dopo Marinella Soldi è stato il turno del nuovo ad Carlo Fuortes, che nel suo intervento si è concentrato su «informazione» (garantendo la massima attenzione al pluralismo), «multimedialità dell’offerta o, forse più correttamente, della distribuzione dell’offerta secondo logiche multipiattaforma» e «gestione economica». Sul punto l’ad ha ribadito quanto già detto: «Una gestione economica virtuosa rappresenta la precondizione indispensabile». Da qui la difesa della revisione del budget 2021 con un risultato in pareggio, rispetto ai -57 milioni del budget iniziale. Su questo tema si è concentrata gran parte del dibattito in Vigilanza. Del resto, è su questo che dentro e fuori Viale Mazzini si concentrano le maggiori preoccupazioni che comunque Fuortes ha voluto subito placare parlando di «interventi in media non superiori all’1% dei budget» e garanzie sulla qualità.

Il pareggio di bilancio

Per raggiungere l’obiettivo del pareggio, a quanto risulta al Sole 24 Ore, sono stati preventivati 21 milioni in più dalla raccolta pubblicitaria che dovrebbe così raggiungere quota 645 milioni. Il piatto forte però sono le “efficienze”. Che viste in ottica di più lungo periodo iniziano a far circolare nei corridoi di Viale Mazzini l’idea che il nuovo ad potrebbe spingersi in avanti sul dettato del Contratto di Servizio 2018-22 che contemplava l’accorpamento di reti, la modulazione dell’offerta e del numero dei canali. All’esterno timori vengono invece espressi, ad esempio, dal mondo dell’audiovisivo che, per bocca del presidente Apa Giancarlo Leone, nei mesi scorsi non ha risparmiato stoccate alla precedente consiliatura.

«Riteniamo e auspichiamo che non vi siano ulteriori tagli al budget di Rai Fiction che ha già visto decurtati oltre 20 milioni nel 2021 rispetto all’anno precedente, passando cioè da 180 a 160 milioni». II punto è stato anche sollevato dal deputato Andrea Romano (Pd). Certo è che l’intervento a gamba tesa di Fuortes sui conti denota interventismo, ma anche la preoccupazione per i numeri di una Rai «sotto finanziata» visto il livello del canone e che «continuando come in passato rischiava di portare i libri in tribunale» visto che «la situazione finanziaria è peggiorata di 300 milioni negli ultimi tre anni», ma che ora promette di essere diversa.
(Continua su Il Sole 24 Ore)

 

(Nella foto Carlo Fuortes)