Pubblicato il 07/07/2021, 11:34 | Scritto da La Redazione
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Rai: i grillini in panne rinviano le nomine del Cda

Rai: i grillini in panne rinviano le nomine del Cda
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: il Movimento 5 Stelle sta cercando di trovare un equilibrio interno e questo a spese del nuovo Consiglio d’amministrazione di viale Mazzini, che subirà un altro ritardo.

I danni dello stallo 5S: rinvio sulla Rai e ora la grana della giustizia

Il Fatto Quotidiano, pagina 5, di Luca De Carolis e Gianluca Roselli.

I sette saggi discutono, Giuseppe Conte e Beppe Grillo se ne stanno zitti nelle rispettive trincee, e intanto il M5S deve restare fermo, paralizzato. Incapace di trovare dei nomi per il Cda Rai, ma soprattutto boccone facile del governo Draghi che accelera volentieri sulla giustizia, perché di certi doni è meglio approfittare. Meglio provarci ora, perché il Movimento, unico ostacolo alla rimozione della riforma sulla prescrizione e in generale a diversi punti della ventilata (o minacciata) revisione del processo penale, è un campo di battaglia senza capo e rotta certa. Anche perché il governo annuncia per oggi un Consiglio dei ministri con cabina di regia sulla giustizia.

Un’accelerazione, nero su bianco, visto che oggi il governo dovrebbe presentare i suoi emendamenti alla riforma del processo penale. Temutissimi dal M5S, che aveva chiesto a gran voce di rinviare la revisione delle norme penali. Ma l’esecutivo è andato dritto, «e noi di questi emendamenti non sappiano nulla, è un pacchetto al buio» sibilavano ieri i 5Stelle, furibondi. «Siamo facili prede» commenta secco un deputato di rango appena la notizia plana sulle agenzie di stampa. Spiacevole, ma non sorprendente, anche perché fonti del M5S assicurano: «Da giorni avevamo notato l’attivismo della ministra Cartabia, con molti interventi e dichiarazioni».

Ed eccoci qui, con il Movimento che in serata convoca una riunione in videoconferenza con il suo sottosegretario alla Giustizia, Anna Macina, per cercare una linea. Si discute, ma senza trovare un punto di caduta. Però oggi il Movimento in Cdm potrebbe anche chiedere di non votare, lamentando il fatto di non aver potuto leggere prima i testi. Un problema per nulla insolito nell’era Draghi, visto che spesso i ministri ottengono i testi di legge pochi minuti prima dei Consigli. Ed è una croce ulteriore per i già dissestati 5Stelle, che pochi giorni fa alla Camera erano riusciti a spaccarsi pure sull’ordine del giorno sul Ponte di Messina, approvato anche con una parte dei voti grillini: e salutoni a un altro vecchio tabù.

Tutto fermo per la Rai

Addio non inatteso (anche Conte settimane fa aveva aperto all’opera), ma comunque rumoroso e soprattutto caotico, con ognuno libero di votare per conto proprio. In questo scenario, non può stupire che ieri il M5S abbia chiesto il rinvio del voto per i quattro membri del Cda Rai previsto ieri in Parlamento. E le conferenze dei capigruppo di Camera e Senato, hanno concesso lo slittamento, con tutti i partiti d’accordo tranne Italia Viva.

Nuova consultazione fissata per mercoledì 14 luglio, quando forse il Movimento avrà trovato una tregua interna. E dire che i pentastellati un nome l’avevano anche trovato, frutto di un approfondito studio dei curricula da parte dei loro otto membri in commissione di Vigilanza Rai. Il prescelto era Antonio Palma, avvocato amministrativista preferito ad altri due legali entrati, Luigi Di Majo (quasi omonimo) e Paolo Favale. «Ma i capigruppo di Camera e Senato non ne avevano ancora parlato, occupati da tutto il resto…», racconta una fonte. Sta di fatto che lunedì pomeriggio il reggente Vito Crimi ha fermato tutto, o meglio «ha suggerito di attendere» come racconta un big. E i capigruppo si sono detti d’accordo.
(Continua su Il Fatto Quotidiano)

 

(Nella foto la sede Rai di viale Mazzini a Roma)