Pubblicato il 06/07/2021, 17:33 | Scritto da La Redazione
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Pensavate che Nicola Porro fosse un uomo? No, è un’azienda

Porro da Bari suona la ripresa

ItaliaOggi, pagina 17, di Andrea Secchi.

La trasmissione tv, la carica di vicedirettore al Giornale, un sito col suo nome e ora La ripartenza, una due giorni al Teatro Petruzzelli di Bari, il 17 e 18 luglio, con il gotha dell’imprenditoria italiana. Nicola Porro è così come appare, attivissimo e instancabile. Tanto che a poche settimane dalle vacanze nella Sardegna meno battuta dai turisti, dopo averne decantato le lodi, un po’ si preoccupa: «ci sarà connessione?».

Com’è nata questa due giorni?
Sono partito tra dicembre e gennaio scorsi e ho iniziato a contattare grandi aziende per chiedere loro di dare un segnale per la ripartenza. Mi hanno dato subito credito: il presidente di Enel Michele Crisostomo, l’a.d. di Tim Luigi Gubitosi, Matteo del Fante di Poste Italiane, il direttore di Peugeot Italia Salvatore Internullo e molti altri. Ci hanno creduto anche importanti aziende di proprietà famigliare come la Menarini, con Lucia Aleotti, Maire Tecnimont con Fabrizio Di Amato, Guido Grimaldi (Gruppo Grimaldi, ndr). Hanno colto la palla al balzo: ripartiamo, bisogna piangere di meno e cercare di capire cosa accadrà. Molte tavole rotonde e una fatica pazzesca, ma usciamo da un periodo con una gigantesca limitazione dei movimenti per motivi sanitari, abbiamo bisogno di liberarci la testa ed essere liberi di pensare, di muoverci e intraprendere. Ci saranno anche due lecture culturali, con Vittorio Sgarbi e Stefano Accorsi mentre le puntate politiche saranno due: una con il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e il giorno dopo con la presidente del Senato Elisabetta Casellati.
Sarai in un teatro, non nelle piazze, come mai?
A gennaio avevo due strade: rischiare fino a maggio perché ancora non si sapeva se si sarebbero potuti fare gli incontri all’aperto, oppure puntare tutto su un luogo controllato. Così ho scelto di fare tutto al Petruzzelli, che è un simbolo di ripartenza per Bari. Peraltro, dal nostro sito laripartenza.it si possono prenotare ancora i biglietti che sono gratuiti.

Sarà un appuntamento annuale e sempre a Bari?
Esatto, vorrei rinnovare l’appuntamento ogni anno. Su Bari ho avuto una straordinaria disponibilità del sindaco De Caro. Certo per una piccola testata come la nostra realizzare a Bari un evento del genere è molto costoso, forse più caro che in altre location…
A proposito: nicolaporro.it. Ne hai fatto una testata giornalistica qualche mese fa, come sta andando?
Abbiamo risultati inaspettati. È un sito giovane, fatto da una decina di persone più una quarantina di collaboratori e abbiamo registrato 200 mila utenti unici al giorno (fonte Google Analytics, ndr) oltre a una rilevanza editoriale di tutto rispetto. È la casa della Zuppa di Porro (la videorubrica online del giornalista, ndr), ha un tratto irriverente e poi un’ambizione: essere la casa di tutta la destra che non si vergogna, libertaria, liberista, conservatrice, laica e cattolica. Parafrasando Oakeshott, la destra è un’inclinazione non ideologia.

Che progetti hai?
Il sito è un progetto editoriale vero. Come negli anni ‘70 nacque Il Giornale autodefinendosi fuori dal coro, con l’idea di essere stati espulsi dal Corriere conformista, così il sito nasce in contrasto al giornale unico del virus.
È questo il motivo per cui ti sei sottratto alla proposta di diventare direttore del Giornale?
Ho deciso di dedicarmi alla tv, al sito e in ogni caso penso che la scelta di Augusto Minzolini sia stata molto più adeguata, che sia in grado di fare molto meglio di quanto avrei potuto fare io. Sono contento, Minzolini è bravo, un giornalista vero non un sarchiapone.
(Continua su ItaliaOggi)

 

(Nella foto Nicola Porro)