Pubblicato il 22/06/2021, 19:05 | Scritto da La Redazione
Argomenti: ,

Gad Lerner racconta gli esordi de La7 nel 2001

La7, 20 anni fa sfidammo il patto Rai-B. È valsa la pena

Il Fatto Quotidiano, pagina 11, di Gad Lerner.

Giusto vent’anni fa nasceva La7, televisione assai male accolta dal duopolio Rai-Mediaset nel mentre si approssimava il ritorno al governo di Silvio Berlusconi. Era il 2001. Che il progetto venisse percepito come un intralcio fastidioso, e non come un arricchimento dell’offerta competitiva, Fabio Fazio e io lo avevamo intuito al volo, allorquando Enrico Mentana ruppe il “patto di ferro” stipulato fra noi tre per andare insieme alla sfida. Poco prima del varo cambiò idea, accettò il rilancio economico di Mediaset e rimase al Tg5. Per paradosso, ad aggravare la nostra posizione giunse l’ottimo 13% di share conseguito nella diretta televisiva inaugurale (ultima apparizione pubblica di Indro Montanelli). Rischiavamo di allargarci troppo, meglio darci un taglio.

Fazio, poco dopo, venne pagato per andarsene. La buona sorte di una liquidazione toccò pure al sottoscritto. Ma siccome ero personaggio meno importante, dunque ritenuto innocuo, a me fu offerto di proseguire la collaborazione. Tanto, la vera star era Giuliano Ferrara. Con l’indimenticabile Lillo Tombolini tirammo felicemente la carretta per dieci anni, proponendo La7 come tv alternativa di qualità. E non fu facile, nel 2010, ottenere dai vertici aziendali Telecom di vincere le esitazioni diplomatiche e prendere con noi il figliol prodigo Mentana; rimasto senza lavoro perché, secondo i berlusconiani, non dirigeva col dovuto zelo filo-governativo il tg da lui fondato. L’arrivo di Mentana a La7segnò la svolta, gli ascolti che già crescevano cominciarono a volare, con l’ulteriore prezioso apporto di Maurizio Crozza.
(Continua su Il Fatto Quotidiano)

 

(Nella foto Gad Lerner e Giuliano Ferrara a La7)