Pubblicato il 21/06/2021, 17:32 | Scritto da La Redazione
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Rai Milano: si sono rubati anche i mobili

Dalla sede Rai di Milano spariscono pure i mobili

Il Messaggero, pagina 16, Giuseppe Scarpa.

Non c’è solo il saccheggio dei quadri d’autore, i famosi 120 dipinti (e qualche scultura) spariti dalle più prestigiose sedi della Rai. Nella televisione pubblica si dissolvono anche gli arredi degli archistar. A Milano il faro è adesso puntato soprattutto sul secondo piano di corso Sempione, la storica sede meneghina della tv di Stato. L’intera struttura è stata costruita dal celebre architetto e designer italiano, fra i più importanti del dopoguerra, e anche lo stesso mobilio è griffato Gio Ponti. O forse sarebbe meglio dire, lo era. Infatti, mancherebbero diversi pezzi all’appello. Per inciso, una scrivania di Gio Ponti vale intorno ai 70 mila euro. Per adesso ne è stata trovata una, della Rai, che una casa d’aste ha battuto proprio intorno a quella cifra. Come sia finita all’incanto non è affatto chiaro. A ogni modo non mancherebbe solo un “semplice” scrittoio. Sarebbe sparito molto di più.

L’indagine

Tuttavia vi è una difficoltà per chi deve indagare, che è notevole. E una volta di più, questo ostacolo, indica il modo superficiale in cui, fino a pochi anni fa, è stato gestito il patrimonio culturale all’interno della televisione pubblica. Questi preziosi arredi non sono stati inventariati. Ecco allora che gli investigatori dovranno fare ricorso a vecchi disegni-progetti di Gio Ponti per capire la quantità, che in questo caso è sinonimo di qualità, visto anche il valore del mobilio, che il designer ha realizzato tra gli anni Quaranta e Cinquanta per la televisione di Stato. Ancora non si sa bene nel dettaglio cosa si sia dissolto. Ma si sa che non mancherebbe solo un arredo. Nel frattempo, procede l’inchiesta sul sacco della Rai. Sulle opere d’arte sparite. Quadri originali sostituiti con false riproduzioni e poi venduti. “Semplicemente” rubati. O nella migliore delle ipotesi, persi. Sono quasi 120 i pezzi di cui non si ha più traccia tra dipinti e sculture di inestimabile valore. Il fatto è che all’inizio, come emerge dalla denuncia sporta il 26 aprile scorso in Corte dei Conti, dall’avvocato della Rai Francesco Spadafora, ne mancavano 170.

Tuttavia, una cinquantina sono spuntati all’improvviso, tra questi una parte ricomparsa quasi per magia. A ogni modo il sospetto che molte di loro siano state trafugate da dipendenti infedeli è più di un’ipotesi. Centoventi opere su un patrimonio che ne conta 1.500 tra tele, arazzi e sculture. È quasi un decimo insomma. Un saccheggio che riguarda tutte le sedi della televisione pubblica e su cui adesso stanno lavorando i carabinieri tutela patrimonio culturale, coordinati dal generale Roberto Riccardi. Un’indagine partita dopo una denuncia dei vertici della Rai che hanno deciso di fare luce sui mancati ritrovamenti di un centinaio di pezzi.
(Continua su Il Messaggero)

 

(Nella foto la sede Rai di Milano)