Pubblicato il 17/06/2021, 09:31 | Scritto da La Redazione
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L’AgCom vuole un unico misuratore di performance per Tv, giornali, radio e web

L’AgCom vuole un unico misuratore di performance per Tv, giornali, radio e web
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: secca bocciatura dell’authority per il progetto di fusione Audiweb-Audipress (peraltro già stoppato dagli utenti pubblicitari), che voleva far concorrenza ad Auditel. Ora c’è un anno di tempo per arrivare a una sola entità che certifichi tutti i media.

AgCom, ok alla rivoluzione dell’audience: «Più convergenza e faro anche sul web»

Il Messaggero, pagina 19, di R.Amo.

Rivoluzione in vista nel settore della rilevazione delle audience. È una storica delibera di Agcom a dare nuove e precise indicazioni di indirizzo al settore delle misurazioni e rilevazioni delle audience editoriali, sia televisive che digitali, in Italia. Un indirizzo dettagliato e puntuale che sembra far calare il sipario su un periodo segnato da querelle sulla metodologia Audiweb e il relativo utilizzo e transito dati verso Facebook, periodo che ha visto recentemente il fallimento della fusione Audiweb-Audipress. Agcom spazza via ipotesi e litigi puntando il dito sull’eccessiva frammentazione e non confrontabilità di soggetti che fanno capo e riferimento a stakeholder divisi per tipologia editoriale. Ci sono 12 mesi di tempo, dice a chiare lettere l’Authorithy, perché chi aspira a fare il misuratore indipendente (JIC – Joint Industry Committee) si allinei alle nuove direttive.

I controlli sulla filiera

I punti richiamati riguardano la necessità di misurare l’audience di tutti i soggetti, in modo da consegnare agli investitori pubblicitari (e Upa sembra avere una posizione di rilevanza rispetto a Fieg, Fedoweb e Una) una misura completa del quadro di attrazione e di comportamento delle audience: l’autorità ha ben chiaro che l’indirizzo dei capitali pubblicitari è determinante per il successo di qualunque operazione editoriale. Dunque, per le audience tv non dovranno più essere misurati solo gli spettatori dei broadcaster nazionali ma anche quelli delle principali piattaforme video come YouTube o Netflix. Altra indicazione riguarda i JIC, che devono poter effettuare il controllo su tutta la filiera di produzione del dato, con un ruolo di indirizzo (questo chiude definitivamente la porta al metodo Audiweb).
(Continua su Il Messaggero)

 

(Nell’immagine il logo di AgCom)