Pubblicato il 10/06/2021, 09:13 | Scritto da La Redazione
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Allarme dei broadcaster per lo switch-off digitale

Nuova tv, Crtv chiede correttivi

ItaliaOggi, pagina 17, di Andrea Secchi.

«La trasformazione richiesta alla televisione per il rilascio ella banda a 700 MHz non dovrà comportare né la perdita di utenti né la perdita di ascolti», per questo, considerati i ritardi che si sono accumulati nella realizzazione della roadmap anche a causa della pandemia, il piano ha bisogno di correttivi. Lo sta chiedendo in queste ore Confindustria Radio Televisioni al ministro per lo sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, un passo importante perché l’associazione che riunisce i maggiori broadcaster prende posizione dopo che nel settore si parla da settimane di come gli operatori ritengano necessari dei correttivi. Non tutti, però. Persidera, infatti, non ha aderito al documento inviato al ministero da Crtv insieme con la richiesta dell’avvio di un confronto. L’operatore di rete non verticalmente integrato (che non fa parte di un gruppo televisivo ma vende a terzi la capacità trasmissiva), è convinto che si debba andare avanti sulla strada già segnata. Ma cosa chiede Crtv guidata da Franco Siddi a Giorgetti?

La prima proposta è quella più urgente: «eliminare l’obbligatorietà di dismissione dell’Mpeg2 su tutto il territorio nazionale a partire dal 1° settembre 2021». In quella data sarebbe dovuto partire il passaggio all’Mpeg4, la codifica compatibile «solo con i televisori che ricevono l’Hd, e che porterebbe a schermi neri i tv di molte famiglie italiane. Crtv, infatti, è convinta che di qui all’inizio dell’autunno non si colmerebbe il gap di vecchi apparecchi oggi presenti nelle case. Il documento non va oltre, ma una delle soluzioni che si sta discutendo nel settore è quella di far passare all’Mpeg4 alcuni canali tematici, in modo da liberare spazio frequenziale necessario e invogliare la sostituzione degli apparecchi. La seconda proposta riguarda la scadenza del giugno 2022, quando si dovrebbe passare al Dvb-t2. Crtv chiede flessibilità in questo passaggio, prevedendo la facoltà e non l’obbligatorietà dell’attivazione del Dvbt2 fino a quando la diffusione dei nuovi ricevitori non consentirà di farlo senza perdere spettatori.
(Continua su ItaliaOggi)