Pubblicato il 28/05/2021, 19:04 | Scritto da La Redazione

Amazon Prime ha un’ossessione per l’Italia

Amazon Prime ha un’ossessione per l’Italia
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: lo dice la responsabile dei contenuti, Nicole Morganti. «Io sono arrivata qui due anni fa e subito mi è stato chiesto di investire alzando l’asticella». Sette produzioni nel 2021, molte di più nel 2022.

Prime Video investe sull’Italia

ItaliaOggi, pagina 19, di Claudio Plazzotta.

Nel 2021 Prime Video lancerà complessivamente sette nuove produzioni originali italiane, e saranno ancora di più nel 2022. La piattaforma in streaming, che ormai in Italia fa gli stessi ascolti di Netflix, sta investendo parecchio sui contenuti originali realizzati sulla Penisola, e «se prima si diceva che le persone si abbonavano al servizio Amazon Prime, che poi dava gratuitamente accesso a Prime Video, ora la nostra ambizione è che le persone si abbonino a Prime Video, e poi abbiano gratuitamente Prime», afferma sorridendo Nicole Morganti, head of italian Amazon Originals di Amazon Studios per Prime Video.

Il costo di 36 euro all’anno per Amazon Prime in Italia è molto basso rispetto, ad esempio, ai 96 euro minimi di Netflix, e poiché Prime Video rimane un servizio gratuito per gli abbonati ad Amazon Prime (anche con le partite di Champions League), va sempre ricordata la massima in base alla quale se un prodotto è gratis significa che il prodotto sei tu. Ma al netto di questa avvertenza, non si possono nascondere gli effetti positivi che le piattaforme di streaming, come nuovi committenti, hanno sul mondo della produzione italiana.

Giancarlo Leone, presidente dei produttori di audiovisivo, ha appena denunciato che Rai nel 2021 taglia del 20% il budget per la serialità. Ma Amazon aumenta i suoi investimenti, e può dare ossigeno al comparto in difficoltà…
In Amazon c’è una vera ossessione per gli spettatori italiani. Io sono arrivata qui due anni fa, e da subito mi è stato chiesto di investire in progetti locali, alzando l’asticella. Nel senso che è l’idea, e non il budget, che ci fa muovere e decidere. Una idea che risponda a esigenze dello spettatore, con prodotti alternativi rispetto a quello che già c’è, con attori o artisti italiani, produttori italiani, e un certo orgoglio per prodotti italiani che poi verranno visti in tutto il mondo.
In Italia, tuttavia, molti produttori autodenunciano la mancanza di un vero sistema industriale della produzione: si lavora ancora in modo artigianale, per conoscenze personali. Mentre con Amazon o Netflix non funziona più così…
Stiamo assistendo a un cambio di mentalità da parte dei produttori. E a loro spieghiamo sin dall’inizio che lavorare con noi è completamente diverso rispetto a quanto accadeva in precedenza. Noi investiamo se ci piace l’idea. E poi dedichiamo molto tempo allo sviluppo di quella idea, una sfida a tirare fuori il massimo di ambizione da quella idea. In Italia, invece, spesso si partiva dal budget, e in base al budget ci si faceva venire in mente una idea. Ora è tutto ribaltato. A noi interessa l’idea, e vogliamo farla esplodere la massimo, a prescindere dal budget. Ma devo dire che sto trovando produttori italiani sempre più pronti.
(Continua su ItaliaOggi)

 

(Nell’immagine il logo di Amazon Prime Video)