Pubblicato il 24/05/2021, 09:25 | Scritto da La Redazione
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Eurovision in Italia: la Rai pensa a Roma e a Cattelan

Eurovision in Italia: la Rai pensa a Roma e a Cattelan
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: dopo 30 anni la tv di Stato dovrà organizzare lo show più visto al mondo e il direttore di Rai1 Stefano Coletta sembra già avere le idee chiare.

Show nel 2022, il direttore di Rai1 punta su Roma

Corriere della sera, pagina 41, di Chiara Maffioletti.

Tra i tanti significati dalla vittoria dei Måneskin all’Eurovision, ce n’è uno pratico: il prossimo anno la competizione musicale più vista al mondo dovrà essere organizzata dall’Italia. Un’impresa non da poco. Nonostante le parole dell’ad Salini («aver riportato l’Eurovision in Italia è motivo di orgoglio e soddisfazione»), esistono teorie secondo cui la Rai avrebbe fatto volentieri a meno di questo lustro. Il direttore di Rai1 Stefano Coletta le conosce bene: «Ovviamente le ho lette anche io – spiega – ma, al contrario, penso che riportare l’Eurovision nel nostro Paese dopo 31 anni sarà l’occasione per mostrare la grande capacità della Rai di guidare una macchina così complicata e articolata». È consapevole «che per me, per il vicedirettore Claudio Fasulo e per tutto il gruppo che sta dietro a questi eventi comincerà un lavoro straordinario. Ma quando la Rai scende in campo non ce n’è per nessuno. Basta non perdere il coraggio di essere contemporanei – come ha fatto Amadeus con l’ultimo Sanremo, in cui ha fortemente voluto i Måneskin e ha rotto la liturgia del melodico sanremese -, elevando i linguaggi al tempo di oggi. Poi la gente ti segue».

L’ultima volta che l’Italia ospitò l’Eurovision, però, fu un mezzo disastro: economico e come organizzazione. Era parecchi anni fa, ma il ricordo rischia di essere ancora spaventoso. «È chiaro che per fare qualità bisogna mettere in campo delle risorse. Ma credo che l’occasione sia talmente ghiotta che si troverà il modo per fare uno show di livello». Costi e altri dettagli sono ancora da vagliare, ma nel giro di qualche settimana bisognerà diventare operativi. «Fra maggio e giugno si mette a punto Sanremo, subito dopo si passerà all’Eurovision».

Dove verrà organizzato

Nel mentre, è già scattato il toto città in cui si terrà l’evento. Le autocandidature sono moltissime, da Bologna a Pesaro passando per Milano e Torino. Il direttore, però, ha già se non un’idea, una speranza: «Pensando ai Måneskin ed essendo romano, immagino Roma come città alveo di questa manifestazione. Ma uno dei grandi privilegi della Rai è la cooperazione profonda che c’è con le diverse città italiane. Alla fine, in maniera rigorosa, dovremo scegliere l’impianto televisivo che possa inglobare al meglio la complessità di uno spettacolo come questo».
(Continua su Corriere della sera)

 

(Nell’immagine la locandina dell’Eurovision Song 2020 e 2021)