Pubblicato il 07/05/2021, 14:33 | Scritto da La Redazione
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Quando la Tv ti taglia le gambe: il caso Beppe Grillo

Suicidio politico di Beppe Grillo

Libero, pagina 5, di Filippo Facci.

Il signor Giuseppe Piero Grillo risulta al primo posto nella classifica dei leader meno amati dagli italiani, e scavalca perciò Matteo Renzi che ormai da parecchio non se la passa bene. A spiegarlo è Paolo Natale (Istituto Ipsos) sul periodico web Gli stati generali, e, non fosse chiaro, è una notizia clamorosa. Se guardiamo Renzi, il suo degradando è stato spesso legato a decisioni politiche: dall’altare del 71 per cento di gradimento (2014) è passato al 15 per cento del 2019 a quando boicottò il secondo governo Conte (10 per cento e, per quanto ci riguarda, canonizzazione immediata) e quindi, ora, Renzi è stabile a questa quota. Beppe Grillo invece sembrava inattaccabile: almeno sino a quando è giunta la ben nota esternazione/video riguardante le indagini su suo figlio Ciro per la presunta violenza sessuale in Sardegna. Da quel giorno, il livello di fiducia nel fondatore dei 5 stelle (che beninteso, tra la totalità degli italiani non è mai stato particolarmente elevato) è scivolato sino al 6 per cento, che è niente.

Il confronto

Dalla sua comparsa sulla scena politica, all’inizio dello scorso decennio, si era espresso positivamente su di lui una quota intorno al 20-25 della popolazione elettorale, e, in generale, Grillo piaceva ovviamente a quelli del suo Movimento (o a chi era intenzionato a votarlo), ma anche a qualche leghista o qualche potenziale ex astenuto, ex scheda bianca, insomma una fettina di italiani che per lui aveva addirittura ricominciato a votare. È anche vero che nel corso degli anni la sua presenza mediatica e soprattutto politica era progressivamente calata (e il suo blog scompariva) ed è vero che anche i sondaggi attorno alla sua figura si facevano più episodici perché ritenuti non sempre legati ai destini del Movimento. Ogni rilevazione, però, misurava un tasso di gradimento che non si allontanava mai troppo dal livello citato (20-25) e in ogni caso non era mai sceso sotto un 16-18 per cento.

Poi che è successo? Il video. I giudizi degli intervistati-Ipsos hanno registrato un peggioramento repentino quanto drastico. Un precipizio. E siamo al citato e misero 6 per cento: un consenso che registra un’impopolarità scaturita anche dall’interno del suo partito, dove a vederlo positivamente resta uno scarno 15-16 per cento contrapposto a un sostegno a Giuseppe Conte che sfiora il 95 per cento. Ed è incredibile, perché il dato dà ragione a chi ritiene che la molteplice crisi dei Cinque Stelle potrebbe essere risolta da uno come Conte (se ne prendesse saldamente e velocemente in mano la leadership politica) accompagnandosi a un progressivo oscuramento della figura del fondatore, figura più distruttiva che divisiva.

 

(Nella foto Beppe Grillo)