Pubblicato il 04/05/2021, 11:30 | Scritto da Andrea Amato
Argomenti: , ,

Fedez-Rai3: legittimo chiedere i testi prima, assurdo che la politica si stupisca di sé stessa

Fedez-Rai3: legittimo chiedere i testi prima, assurdo che la politica si stupisca di sé stessa
Il direttore di rete risponde penalmente per quello che va in onda, cosa diversa è chiedere di non fare nomi e cognomi per opportunità politica. Ma la cosa peggiore è l’ipocrisia dei partiti, indignati per la loro stessa lottizzazione della tv di Stato.

Fedez accusa Rai3 di tentativo di censura

Il caso Fedez-Rai3 negli ultimi tre giorni ha scatenato polemiche e opinioni di ogni sorta, spesso condite da una grande ipocrisia. Ma facciamo un po’ chiarezza. Innanzitutto, il direttore di Rai3 non solo ha la possibilità di chiedere preventivamente i testi di quello che verrà detto sulla sua rete, ma ne ha l’obbligo per legge, come giustamente ha ricordato ieri Massimo Donelli sulle pagine del Quotidiano Nazionale. Questo perché ne risponde penalmente in solido con l’autore e l’attore che pronuncia parole lesive.

Quindi, quando Fedez dice: «Sono un artista, dico quello che voglio e me ne assumo tutte le responsabilità», sbaglia, perché le responsabilità delle sue parole sono condivise con il direttore di rete che lo manda in onda. Detto questo, una volta appurato che il testo del rapper non era passabile di querela, perché riportava testualmente e fedelmente dichiarazioni di esponenti della Lega, le successive “pressioni” per non fargli fare nomi e cognomi è stata un’ingerenza che va al di là del controllo richiesto dalla legge. Ma censura alla fine non c’è stata, nonostante il tentativo di dirigenti più realisti del re.

L’ipocrisia della Politica

Tentativo, però, che ha scatenato una sequela di ridicole e ipocrite indignazioni da parte di tutti i politici, da sinistra a destra. Gli stessi politici che però da mesi stanno reclamando, come se fosse un loro diritto naturale, poltrone di comando per il rinnovo del Consiglio d’amministrazione Rai, in scadenza tra un paio di mesi. Ovvero: la politica si stupisce che la politica abbia un controllo oppressivo sulla tv di Stato. Sembra una barzelletta, ma è quello che sta succedendo da sabato sera.

Noi di TvZoom, da quando siamo andati per la prima volta on line dieci anni fa, chiediamo una profonda riforma della Rai, con la soppressione dell’inutile Commissione di Vigilanza, con la scelta di una governance realmente indipendente, fatta da tecnici ed esperti del sistema audiovisivo e non da boiardi di partito, che rendano conto all’azionista di maggioranza (lo Stato) una sola volta all’anno, in sede di approvazione del bilancio. Come si fa in tutte le aziende del mondo. Da un decennio sosteniamo anche la riorganizzazione delle reti: un solo canale di puro servizio pubblico, finanziato dal canone e incurante dei dati Auditel, e una rete votata all’intrattenimento “intelligente”, autoalimentata dalla pubblicità e dalle leggi di mercato. Chiusura dei tre telegiornali, spartiti tra i partiti, con la formazione di un’unica newsroom che fornisca tutta l’informazione e gli approfondimenti giornalistici per i due canali di cui sopra. Insomma, se non si avrà il coraggio e la forza di liberare la prima azienda culturale del Paese dagli appetiti della Politica, le polemiche degli ultimi tre giorni sono e rimarranno puro folklore.

 

@AndreaAAmato

 

(Nella foto Fedez al telefono con i dirigenti di Rai3)