Pubblicato il 28/04/2021, 11:32 | Scritto da La Redazione
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Anche Michele Serra in difesa di Diletta Leotta

Una carabina per Diletta

La Repubblica, pagina 26, di Michele Serra.

«Spiegatemi perché una donna non può avere amici, ma sempre e solo amanti», chiede Diletta Leotta, volto e voce di Dazn, esasperata dal pedinamento dei paparazzi (anche con i droni) e dalle dicerie di quella che un tempo si chiamava “stampa rosa”, e oggi ha esteso i suoi confini anche in territori un tempo immuni dal gossip sessuale (quasi tutta la stampa, con rare e nobili eccezioni, è diventata “rosa”). È una domanda ben posta. L’idea che una donna giovane e di bell’aspetto, qualunque lavoro faccia, sia comunque e sempre riducibile a oggetto sessuale, è molto diffusa: e di questa idea è custode, tetragona ai tempi e ai mutamenti di costume, una parte non piccola dei media, che quando fiuta l’eros è come i cani da aeroporto quando si imbattono in uno spinello.

Sorprende che in un’epoca così disposta a gridare al sessismo se in ascensore un maschio dice a una femmina «buongiorno, sono contento di vederla», non si levi mezza voce contro un uso del corpo femminile così strumentale, così becero e così violento. Qualunque sia la vita privata di Leotta, come di chiunque altro, è suo pieno diritto pretendere rispetto, e qualche Comitato di Indignate e di Indignati a tempo pieno dovrebbe infine occuparsi dell’uso violento e illegittimo che si fa, qui e ora, della vita intima delle persone viventi, piuttosto che rimestare nei bauli per cercare tracce di misoginia e di sessismo nei libri e nei film concepiti ai tempi dei nostri nonni. Quanto ai droni, suggerisco a Leotta di munirsi di una carabina o di una fionda, perché il danno economico è il solo tasto sul quale battere, se si vuole vedere il proprio nemico ululare per il colpo ricevuto. Un drone costa.

 

(Nella foto Diletta Leotta)