Pubblicato il 26/04/2021, 14:33 | Scritto da La Redazione
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Mediaset-Vivendi: mentre i processi proseguono si parla di alleanza

Mediaset-Vivendi: mentre i processi proseguono si parla di alleanza
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: in attesa della causa penale, i francesi incassano una vittoria civile su Premium. Ma il cambiamento dello scenario televisivo europeo potrebbe portare la pace.

Un nuovo tavolo con Bolloré. Mediaset ci pensa

L’Economia del Corriere della sera, pagina 22, di Federico De Rosa.

La sentenza del Tribunale di Milano ha segnato un punto di svolta, ma non è ancora quello di non ritorno nella battaglia tra Mediaset e Vivendi. Il risarcimento miliardario chiesto ai francesi per aver infranto l’accordo per la cessione di Mediaset Premium e aver tentato di scalare il Biscione, si è tradotto in 1,7 milioni di danni da dover versare al Biscione per non aver rispettato il contratto. I 6 miliardi chiesti da Mediaset e Fininvest per la violazione dei patti e per il tentativo di scalata occulta sono sfumati con il rigetto dei ricorsi. E il fatto che il Tribunale di Milano abbia dichiarato legittimo l’acquisto del 28,8% del capitale di Mediaset è un altro punto a favore dei francesi.

Ci sarà il ricorso per contestare la quantificazione del danno, ritenuto insufficiente da Cologno. E dunque sarà l’Appello a mettere la parola fine a questa lunga querelle. In cui c’è anche un importante risvolto penale che vede il primo azionista di Vivendi, Vincent Bolloré e il ceo, Arnaud de Puyfontaine indagati per manipolazione del mercato e ostacolo alla vigilanza nell’acquisto di azioni Mediaset. I due manager hanno ricevuto la notifica di chiusura indagini, ma hanno evitato di farsi interrogare, mandando una testimonianza scritta. Sebbene in sede civile i legali di Cleary Gottlieb, Giuseppe Scassellati-Sforzolini e Ferdinando Emanuele, siano riusciti a portare a casa una sentenza importante, a Parigi il processo penale viene vissuto con una certa apprensione per il rischio di un rinvio a giudizio di Bolloré e de Puyfontaine. Che peserebbe anche sull’Appello, a cui i legali del Biscione allegheranno la documentazione relativa alle evidenze emerse nell’indagine penale, non depositate in primo grado perché arrivate tardi.

I piani

È finita quindi solo una fase della partita. Per arrivare alla fine c’è tempo, ma la situazione cristallizzata dai tribunali costringe indubbiamente Mediaset a un ripensamento. E dovrebbe indurre Vivendi al dialogo, forte anche di una posizione negoziale oggi più forte. Lo scenario del mercato dei media continua a cambiare: Sky ha perso i diritti sulla Serie A, Dazn, che li ha vinti, si è alleata con Tim – di cui Vivendi è primo azionista – e gli streamers come Netflix, Amazon Prime e Disney+ iniziano a guardare con interesse ai broadcaster anche in termini di alleanze.

Avere tempo può tornare utile a entrambi. A prescindere dai rapporti attuali, per Vivendi avere un piede in Mediaset può essere un vantaggio e per il Biscione avere i francesi nell’azionariato un’opportunità.

 

(Nella foto le sedi Mediaset e Vivendi)