Pubblicato il 16/04/2021, 09:11 | Scritto da La Redazione

Rocco e i suoi fratelli. Che fine hanno fatto i fedelissimi di Giuseppe Conte?

La mesta ritirata dei fedayn di Conte dalla tv

La Verità, pagina 19, di Maurizio Caverzan.

Che fine ha fatto Rocco Casalino? E Gianrico Carofiglio? Non che ci sia da preoccuparsi, parliamo di emuli di Ercolino sempre in piedi, ricordate? Però, così, «le domande sorgono spontanee». Su Andrea Scanzi, invece, dopo il vaccino con salto della fila incorporato, le domande scarseggiano. Ora che è stato elegantemente bannato dalle signore di Rai3 e La7, Bianca Berlinguer e Dietlinde Gruber detta Lilli, gli è rimasto Accordi&Disaccordi, sulla Nove, la tribuna dalla quale i virologi più rigoristi dispensano i niet rimasti ancora in canna. Da quando a Palazzo Chigi c’è un nuovo inquilino, il «contismo senza limitismo» (copy Dagospia) batte in ritirata, non senza disseminare il campo di battaglia di mine insidiose e accuse di complotti ai danni dell’ex avvocato del popolo.

Completato il giro delle sette chiese della telepolitica, il portavoce dell’ex premier è sparito dai radar. Anche se la solita Gruber insisteva a indicargli la via del Parlamento, l’abbiamo lasciato destinatario di «numerose proposte di lavoro, nell’ambito della televisione e del giornalismo», Casalino dixit. Niente e nessuno gli può impedire, magari all’inizio della prossima stagione, di rispuntare in veste di titolare di qualche postazione di prima serata. Da un mese a questa parte, invece, lo scrittore ex magistrato, fra i più tetragoni ideologi giallorossi, ha diradato le apparizioni. Dopo essersi vaccinato da volontario a favor di telecamera, si è dedicato alla stesura di Della gentilezza e del coraggio – Breviario di politica e altre cose. «Il breviario laico di Gianrico Carofiglio, per un nuovo modello di società civile», annuncia l’editrice Solferino. Brividi. «Comunicheremo solo le cose che abbiamo fatto»: con una sola frase, pronunciata dopo l’insediamento, Mario Draghi ha mandato in soffitta il caravanserraglio delle dirette Facebook, delle interviste fluviali, delle conferenze stampa nell’atrio del Palazzo. Scompaiono i testimonial del contismo, si disperdono gli esponenti del «Conte Illimani», come li ha ribattezzati su Twitter Guido Vitiello. Non proprio tutti, però. Marco Travaglio e Antonio Padellaro resistono, forti dei loro record di presenze a Otto e mezzo e Piazzapulita e non si vede chi li possa spodestare.

 

(Nella foto Rocco Casalino)

 

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