Pubblicato il 13/04/2021, 19:05 | Scritto da La Redazione

Daniele Luttazzi spiega perché i giudizi su LOL sono superficiali

Daniele Luttazzi spiega perché i giudizi su LOL sono superficiali
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: il comico, sulle pagine de “Il Fatto Quotidiano”, analizza le recensioni e critiche sul programma di Amazon Prime Video.

Il dibattito su LOL mostra i limiti del giudizio spiccio sulla comicità e sulla Tv

Il Fatto Quotidiano, pagina 10, di Daniele Luttazzi.

«Non ho riso perché il clima generale era quello della stupidera». (Aldo Grasso, Corriere della sera, 7 aprile). «Difficile non torcersi dal ridere quando Elio azzecca clamorosamente l’entrata. Elio incede con la testa e la chioma, fluente che spunta dal quadro leonardesco di Monna Lisa». (Mariarosa Mancuso, Il Foglio, 7 aprile). «Un insieme di salariati dello spettacolo commerciale lì convocati per le loro comprovate attitudini da “cazzari”»: (Fulvio Abbate, Il Riformista, 10 aprile). Il dibattito su LOL: chi ride è fuori mostra i soliti limiti del giudizio spiccio sulla comicità e sulla Tv. La valutazione ponderata tiene distinti due piani: quello tecnico e quello del gusto; sia per giudicare l’arte che il programma Tv (cfn Ncdc 10 aprile).

Un comico propone gag che fanno ridere lui: tecnicamente, vanno valutate come si stimano i colpi nelle arti marziali, cioè per impatto, portata, controllo. Il giudizio altrui basato sul gusto personale è irrilevante: lo spettro del gusto comico è più o meno ampio; non dipende da quanto uno sa della materia (puoi conoscere tutta la comicità del mondo, eppure gradirne solo un tipo); può allargarsi o restringersi, per periodi più o meno lunghi (per esempio, ti piace l’umorismo macabro, ma oggi non ti va perché è appena morta tua mamma; oppure ti piace la satira razzista, finché un giorno capisci quanto eri testa di cazzo); può evolversi: «Con i motti di spirito è come con la musica: più se ne sentono e più si diventa esigenti in finezza» (Georg Lichtenberg); e può regredire (una dieta di imbecillità non ti educa ad apprezzare Pinter).

LOL non è Zelig

Tutti hanno giudicato LOL in base al proprio gusto comico: è più facile. Inoltre lo si è giudicato come fosse un varietà alla Zelig. Snebbiamo: LOL sta a Zelig come i calci di rigore stanno a una partita di calcio. LOL è un montaggio di calci di rigore buffi, in forma di gara; Zelig è uno scalettone di comici. Come giudicare quei calci di rigore buffi in modo congruo? Be’, per esempio paragonandoli (per tipo, stile, fantasia, intensità della performance) a quelli delle versioni straniere dello stesso programma. Oppure paragonandoli ad altre specie di calcio di rigore buffo, per esempio i video di incidenti buffi su Instagram o TikTok.

Le gag del cinema muto erano per lo più incidenti buffi, messi in scena: è la comicità più elementare, quella che fa ridere in tutto il mondo, a tutte le età, dal momento infantile in cui si riesce a dominare la postura eretta (cfr. Qc #4); ma i video buffi di incidenti veri fanno più ridere delle gag di un comico perché il pericolo disdetto (cfr. Qc #48) ha una salienza maggiore (cfr. Qc #13 e 19) rispetto a quello finto: Jimmy Fallon li usa con gli ospiti nelle sue gare a non ridere (shorturl at/iDGM).

 

(Nella foto LOL: chi ride è fuori)