Pubblicato il 09/04/2021, 19:02 | Scritto da La Redazione
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Dazn ha speso un botto. Ora va a caccia di quattrini

Dazn ha speso un botto. Ora va a caccia di quattrini
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: quotazione alla Borsa di Londra o ingresso di soci nel capitale. E, sullo sfondo, una clamorosa alleanza commerciale paneuropea con Comcast, proprietaria di Sky.

Perdite e diritti tv, Dazn valuta l’ipo

MF – Milano Finanza, pagina 16, di Andrea Montanari.

Prima l’investimento miliardario per il calcio italiano, poi la valorizzazione del business, passando dall’incasso garantito dai mercati. Dazn, l’Ott di proprietà dell’imprenditore di origini ucraine Len Blavatnik, dopo avere messo sul piatto 840 milioni all’anno per poter trasmettere 10 partite (7 in esclusiva) della Serie A per il periodo 2021-2024 (in totale 2,5 miliardi di euro) inizia a impostare il percorso che lo porterà in borsa, a Londra, per bilanciare gli investimenti fatti e programmati. L’opzione, riportata tempo fa da MF – Milano Finanza, è stata rilanciata ieri dall’agenzia di stampa Reuters al termine di un colloquio con il ceo della piattaforma streaming James Rushton. «Se le circostanze fossero quelle giuste, potremmo attingere al mercato dei capitali pubblici o a quello dei capitali privati nei prossimi anni», ha specificato il manager di Dazn, che conferma come l’azionista di riferimento Access Industries stia valutando di aprire il capitale a terzi e in questo caso al mercato.

La quotazione può prendere davvero forma alla luce dell’acquisizione delle immagini del massimo campionato di calcio italiano, grazie al supporto finanziario del partner commerciale Tim che ha garantito 340 milioni all’anno: nei giorni scorsi però l’Agcom ha avviato una istruttoria sul gruppo tlc per verificare eventuali «effetti distorsivi» o posizioni «lesive del pluralismo» alla luce dell’accordo con Dazn. Quest’ultima tra l’altro ha archiviato il 2019 con una perdita di 1,4 miliardi di dollari che in qualche modo va sanata e proprio da un’Ipo potrebbero affluire le risorse necessarie. Da qui la volontà di Blavatnik di riprendere in mano il dossier e provare, questa volta, a concretizzarlo.

Le altre opzioni

E non è da escludere che nel futuro dell’Ott vi siano altre opzioni di natura industriale, vista la natura scalabile del business e la necessità dei grandi player americani, i broadcaster e i colossi digitali di ampliare l’offerta di contenuti. Proprio in tal senso come già riferito da questo giornale non è da escludere che una volta conclusa la procedura di assegnazione dei diritti tv della Serie A, Comcast, proprietario di Sky Italia (oggi è in agenda un vertice tra l’azienda e i sindacati sul piano di riorganizzazione), possa provare a sondare il terreno con Dam per studiare opzioni di natura commerciale e/o industriale sul fronte delle immagini sportive su scala europea.

 

(Nell’immagine il logo di Dazn)