Pubblicato il 01/04/2021, 14:04 | Scritto da La Redazione
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Sky divisa tra l’alleanza e il ricorso

Sky divisa tra l’alleanza e il ricorso
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: la pay tv satellitare deve correre ai ripari per evitare l’emorragia di abbonati, ora che ha perso i diritti tv della Serie A.

Sky ai supplementari. Cerca l’intesa con Dazn, ma pensa anche di contestare il bando

Corriere della sera, pagina 43, di Monica Colombo e Daniele Dellera.

Riunioni continue a Dazn. Videoconferenze senza sosta a Sky Sport. Stessa corsa, stesso canovaccio, uguale urgenza. Dazn si ritrova in mano un tesoro, tutta la Serie A, costata cara, 840 milioni, da gestire bene: la famosa rotella (l’equivalente della fetente clessidra) del battesimo di Dazn su questi schermi è un lontano ricordo. Sky rischia di restare senza niente in mano, se si parla di Serie A. Hai voglia a dire che c’è tanta altra roba, che Sky resta la Casa dello Sport, fa venire in mente Giovanni Verga e la sua Roba, dove sul davanzale di casa a Santa Giulia si mettono in bella mostra Champions, Europa League, Europei, campionati esteri, Fi, MotoGp e motorette varie, tennis, Nba, finanche il rugby. Tutto vero, ma qui si parla di Serie A, e questo conta, e qui Sky rischia grosso. Se non mette le mani sul pacchetto 2, le tre partite in coabitazione con Dazn, che ha già divorato filetto e controfiletto del pallone italiano, la borsa del pallone di Sky si rimpicciolisce.

Gol autogol

Non può finire così, tanto è vero che si sta correndo ai ripari per evitare un finale così triste. Da qui vertici e analisi. Per capire per esempio gli errori commessi, perché non c’è dubbio che se ne siano fatti. Il più grave è della proprietà di Sky, non del management della tv. È stata la proprietà di Sky a fissare una cifra valutata insufficiente dalla Serie A. Con un atto di supponenza, anche comprensibile, non si è ritenuto che Dazn fosse così pericolosa. Ha segnato un gol Dazn o fatto autogol Sky? Forse tutte e due.

L’alleanza

Sky ha capito in ritardo l’alleanza di Dazn con Tim. La sinergia con la Telco ha reso più forte e competitiva Dazn, le ha garantito una credibilità tecnologica altrimenti difficile da raggiungere. Il livello si è alzato, ma ora Dazn deve irrobustire il suo menù, non può limitarsi ai 90 minuti presentati da Diletta Leotta e raccontati da Pierluigi Pardo. La programmazione dovrà diventare più ricca, anche se non sostenuta dal racconto quotidiano, per esempio i tg di Sky, non previsti attualmente da Dazn.

Abbonati

È partita la caccia di Dazn, è iniziata la difesa di Sky. Dazn sta definendo il bouquet dei suoi abbonamenti con una richiesta economica che si aggira sui 30 euro, max 35 al mese per tutto il calcio della Serie A. Con una tipologia di abbonamento flessibile, che il telespettatore può interrompere in qualsiasi momento e far ripartire quando e come vuole. La strategia è fin troppo semplice: portare via a Sky più abbonati possibile, attrarre a sé innamorati e tifosi del calcio. Sky non starà a guardare, promuoverà degli sconti competitivi, vuol far capire ai clienti che, oltre all’offerta multisportiva, il calcio di alto livello, quello internazionale, è suo. La parola d’ordine: proseguire negli investimenti, continuando a essere un punto di riferimento dello sport.

Sfida ancora aperta

Attenzione, la partita dei diritti tv non è ancora chiusa. Perché al di là degli slogan, più o meno efficaci, tipo «la Casa dello Sport», a Sky hanno capito che senza Serie A, immagine e sostanza, ne risentirebbero pesantemente, si aprirebbero ferite difficilmente guaribili su ogni fronte (anche su quello occupazionale). E non dovrebbe ripetere l’errore commesso sul pacchetto 2, che comprende le tre partite in coesclusiva per il prossimo triennio. Busserà quindi al nuovo bando con una offerta più alta rispetto a quella già formulata (75 milioni di euro primo anno, 87,5 il secondo, 100 il terzo) e i 13 voti già raccolti in Lega Serie A dovrebbero diventare d’incanto 14 e più. In caso contrario, con una aggiustatina eventualmente alla Legge Melandri, entrerà in scena Mediaset, ingolosita da una partita in chiaro.

Finale a sorpresa

Finora Dazn e Sky hanno giocato una partita durissima. Ha vinto Dazn. Il tam tam di chi la sa lunga lascia filtrare, dopo la battaglia, segnali di pace, di intesa futura su un possibile accordo di ritrasmissione. Sempre ammesso che Tim lo consenta: il colosso guidato da Luigi Gubitosi è entrato in gara quando si è sentito sfidato sul proprio campo da Sky dopo il lancio di Sky Wifi, cioè la banda ultra larga che viaggia su fibra grazie a Open Fiber e Fastweb. Nel frattempo studi di avvocatoni da 10 mila euro l’ora preparano ricorsi all’Antitrust nel caso in cui venisse esclusa la trasmissione delle partite sul satellite.

 

(Nell’immagine il logo di Sky)