Pubblicato il 29/03/2021, 11:49 | Scritto da Andrea Amato

Lucio Presta spara a zero su Barbara D’Urso e Mauro Crippa

Lucio Presta contro Barbara D’Urso e Mediaset

«Con la chiusura di L.N.È.L.D. (Live – Non è la D’Urso, ndr.) si scrive una pagina nuova in Mediaset, inizia così la bonifica da quell’hard trash (sotto testata giornalistica) che ha contaminato la rete. Ora bisogna finire il lavoro con D.L (Domenica Live, ndr.) e P.5. (Pomeriggio 5, ndr.). E aprire una stagione di rinnovamento. VideoNews ci pensi bene», la tocca piano Lucio Presta, manager tra l’altro di molti artisti che lavorano in pianta stabile a Cologno Monzese.

Ieri, infatti, come annunciato settimane fa, è andata in onda l’ultimo appuntamento con Live – Non è la D’Urso su Canale5, che nell’ultimo anno si è attestato sui 2 milioni di spettatori medi a puntata, troppo pochi per Canale5, regolarmente battuta non solo da Rai1, ma anche da Che tempo che fa su Rai3. La conduttrice, che per anni ha occupato ore e ore di palinsesto di Mediaset, si è congedata così dal suo pubblico: «In prima serata ci vediamo in autunno. Domenica prossima in diretta con quattro cinque-ore di diretta. Come vedete ci sono e ci sarò sempre», una promessa o una minaccia?

Il ruolo di VideoNews

Tra Barbara D’Urso e Lucio Presta non corre buon sangue, questo da sempre, ma colpisce come nel suo tweet il manager attacchi frontalmente anche VideoNews, la struttura Mediaset che si occupa di informazione, sotto la cui testata stanno tutti i programmi della D’Urso, Live compreso. Chissà come avrà preso questa frecciatina Mauro Crippa, plenipotenziario di VideoNews, e persona abbastanza incline allo scontro. Voleranno altri stracci sui social o si consumerà la resa dei conti nei corridoi di Cologno Monzese? Può una società quotata in Borsa farsi fare pubblicamente la ramanzina da un fornitore, che tra l’altro paga profumatamente? Perché di questo si tratta.

La ruggine tra Presta e Mediaset sul tema infotainment risale al 2006, quando Paola Perego fu chiamata per sostituire Cristina Parodi nel rotocalco Tg5 Verissimo, allora sotto la testata del telegiornale diretto da Enrico Mentana. Ben presto gli autori della Perego vennero ai ferri corti con la redazione giornalistica, che ebbe inevitabilmente la meglio. Da allora tutti i programmi ibridi tra informazione e intrattenimento vennero trasferiti sotto la testata VideoNews, per evitare altri scontri di questo genere. Ma Presta non dimentica, evidentemente.

Stop al trash

Personalmente sono d’accordo con il manager (ma non ho vendette da consumare) e anche questa è una mezza notizia, ma negli anni ho scritto più volte della degenerazione dell’informazione asservita all’intrattenimento più basso e in un momento storico come questo i confini non possono più essere così vaghi. Il punto di non ritorno, secondo me, si è toccato con il becero caso Mark Caltagirone, quando per settimane le trasmissioni Mediaset sono state invase da una barzelletta. Noi di TvZoom avevamo titolato così: «Pamela Prati e la discarica umana in cui Canale5 ha deciso di vivere».

Con l’arrivo della pandemia, un anno fa, ci si aspettava uno scatto in avanti verso il senso di responsabilità, ma così non fu, anzi: «Pomeriggio Cinque: è andato in onda tutto il peggio dell’animo umano». E per questo avevamo chiesto agli editori di sfruttare questa situazione drammatica per cambiare le cose: «Cari editori tv, sfruttate l’occasione e andate a buttare la spazzatura». Invito, a quanto pare, raccolto da Mediaset che, complici gli ascolti non soddisfacenti, ha deciso di mettere ordine al suo palinsesto. L’opera di pulizia, però, deve essere fatta da tutti, in primis dalla Rai, Tv di Stato, che ancora permette a showgirl e showman di trattare temi altamente sensibili e delicati, ripeto, in un momento in cui ogni informazione deve essere puntuale, dettagliata, verificata e soprattutto autorevole.

 

@AndreaAAmato

 

(Nella foto Barbara D’Urso)