Pubblicato il 19/03/2021, 14:04 | Scritto da La Redazione
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Vivendi viene in Italia? Mediaset va in Francia

Vivendi viene in Italia? Mediaset va in Francia
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: Pier Silvio Berlusconi avrebbe presentato un’offerta non vincolante per l’acquisto della rete TV M6, messa in vendita dal gruppo tedesco Bertelsmann. Un affare da 1,1 miliardi di euro che interessa anche il colosso Tf1 e, naturalmente, Vivendi. Solo un dispetto?

Mediaset, sfida francese su M6

MF – MilanoFinanza, pagina 13, di Andrea Montanari.

Ritorno sul luogo del delitto. A decenni di distanza dall’avventura non positiva di La Cinq, Mediaset valuta la possibilità di riaffacciarsi sul mercato televisivo francese. Questa volta passando dall’m&a: sul piatto c’è una quota del 48% di M6 (seconda emittente privata più vista a livello nazionale) messa in vendita del gruppo tedesco Bertelsmann dopo una flessione del 26% degli utili della controllata. La sfida per il network guidato da Pier Silvio Berlusconi – che come riferito dall’agenzia Reuters avrebbe presentato un’offerta al momento non vincolante – è ai big locali del settore editoriale e tv.

Non a caso, a essersi fatti già avanti con Bertelsmann sono stati in particolare Tf1 (gruppo Bouygues), primo polo televisivo nazionale, la Vivendi di Vincent Bolloré, proprietaria della pay tv Canal+, il gruppo di tlc Altice di Patrick Drahi, Xavier Niel proprietario di Iliad e socio del quotidiano Le Monde e il finanziere ceco Daniel Kretinsky, attivo in ambito locale con le testate Elle, Marianne e Télé 7 jours.

I costi dell’operazione

Una vera e propria battaglia per la conquista di un asset strategico nel panorama mediatico francese anche perché in vendita ci sono le attività radiofoniche del gruppo Bertelsmann, oltre alla tv free e pay. La quota di M6 vale sul mercato tra 1,1 miliardi (secondo stime di Banca Akros) e 1,5 miliardi. L’affare è costoso, ma strategico per tutti i pretendenti, Mediaset compresa. Il gruppo italiano, tra l’altro, in tal modo potrebbe mettere pressioni al secondo azionista Vivendi (28,8%) anche in vista della conclusione della lunga guerra legale – oltre quattro anni e mezzo – in Italia e in vista dell’assemblea di giugno per il rinnovo del cda del Biscione che vedrà schierato, con una propria lista, il gruppo che fa riferimento a Bolloré.

Certo è che per il Biscione non sarà facile superare la concorrenza dei player locali, anche in termini politici. È noto infatti che le istituzioni transalpine siano molto attente all’ingresso d’operatori stranieri in comparti strategici come quello tv. Inoltre, non va trascurato il fatto che nel 2022 si terranno le elezioni presidenziali ed Emmanuel Macron potrebbe guadagnare consenso nel riportare soci francesi di peso nell’azionariato di M6. Come in altre operazioni di sistema non è quindi esclusa un’attività di moral suasion da parte del presidente della Repubblica.

 

(Nella foto Pier Silvio Berlusconi)