Pubblicato il 11/03/2021, 17:33 | Scritto da La Redazione

Quel delitto orrendo del sottomarino su Sky Atlantic

Quel delitto orrendo del sottomarino su Sky Atlantic
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: il 10 agosto 2017, in Danimarca, una giovane giornalista sale su un sottomarino artigianale assieme al costruttore. E non torna più. Si saprà il giorno stesso che il sottomarino è stato affondato e il costruttore si è salvato. Della giornalista, Kim Wall, nessuna notizia. «L'ho fatta sbarcare», dirà lui agli investigatori. La prima di mille versioni fornita da Peter Madsen. La miniserie in sei episodi “The Investigation”, su Sky Atlantic e in streaming su Now Tv, ricostruisce un caso di cronaca dai dettagli raccapriccianti.

Delitto nel sottomarino, un mistero in tv

Corriere della sera, pagina 33, di Valerio Cappelli.

È come se noi tutti fossimo al commissariato, giorno e notte, sorseggiando una tazza di caffè con loro, i poliziotti, smangiucchiando un hamburger con i computer accesi. Il 10 agosto 2017, in Danimarca, una giovane giornalista sale a bordo di un sottomarino artigianale insieme al suo costruttore e non è più tornata. Si saprà il giorno stesso die il sottomarino è stato affondato e il costruttore è stato salvato. Della giornalista, Kim Wall, nessuna notizia. «L’ho fatta sbarcare», dirà lui agli investigatori. La prima di mille versioni fornita da Peter Madsen.

La miniserie in sei episodi The Investigation, dal 15 su Sky Atlantic e in streaming su Now Tv, ricostruisce un caso di cronaca che si riempì di dettagli raccapriccianti. I media vi si avventarono, assaporarono quella polpetta avvelenata boccone dopo boccone. Il caso fece il giro del mondo. «Ogni singolo giorno nuovi capitoli di quella vicenda venivano pubblicati, come se fosse un romanzo nordico criminale; si scoprivano nuovi crudeli dettagli che di umano non avevano nulla», dice il regista e creatore della serie, Tobias Lindholm. Ha scelto un punto di vista anti sensazionalista. La ricostruzione delle indagini condotte dal capo della Omicidi Jens Miller, che ha aiutato l’attore Soren Mailing a mettersi letteralmente nei suoi panni, e dal suo team. «C’è il punto di vista degli inquirenti».

Crime nordico

L’assassino non viene mai mostrato: «II genere crime, nei noir nordici, non si interessa delle vittime. Sono affascinati dai thriller in cerca del cadavere femminile. E poi nessuno ricorda più nulla il giorno dopo. Ci si concentra sui cattivi detective e sui killer. Io non volevo riprodurre tutto questo. SI erano già sbizzarriti i media, non potevo aggiungere nulla. Volevo onorare il duro lavoro degli investigatori, e allo stesso tempo i genitori di Kim, Joachim e Ingrid, che nelle scuole parla di sua figlia e di come bisogna credere nella luce allontanandosi dalle tenebre».

Madsen disse che Kim era stata colpita in testa dal portellone, ma ferite sul cranio non ve n’erano. Gli inquirenti trovarono nella sua abitazione dei video che mostravano l’uccisione di alcune donne. Ma qual era il possibile movente, desiderio sessuale, gelosia, vendetta? Come morì, vuoto d’aria, mancanza di ossigeno, avvelenamento da anidride carbonica? E come può affondare un sommergibile come se niente fosse? I sub non riuscivano a entrare nel sottomarino, per quanto fosse il più grande del mondo fra quelli privati (era lungo 18 metri), l’entrata era troppo stretta. Furono chiamati esperti di correnti baltiche e cani svedesi che ritrovano cadaveri, in grado di fiutare odori e gas che viaggiano per miglia disciolti in mare. Il killer aveva smembrato il corpo della giornalista, fatto a pezzi in buste di plastica gettandolo in mare.

 

(Nella foto The Investigation)