Pubblicato il 08/03/2021, 19:03 | Scritto da La Redazione
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Claudio Fasulo, vicedirettore Rai1: In caso di Covid Amadeus avrebbe condotto da casa

Fasulo: «In caso di contagio, l’avremmo fatto da casa»

Il Secolo XIX, pagina 30, di Tiziana Leone.

Dodici Festival di cui quattro da autore e otto da capostruttura, ma questo è stato indubbiamente il suo Sanremo più complicato. Claudio Fasulo, vicedirettore di Rai1, ha dovuto tenere le fila di una macchina complicatissima, a cominciare dal protocollo anti-Covid. «In tre settimane a Sanremo abbiamo fatto 5.800 tamponi, il picco è stato toccato giovedì, con 520 test antigenici effettuati, in corrispondenza della serata delle cover, quando sul palco sono saliti oltre 90 artisti. Il nostro team Covid, guidato da Marco Nuzzo, ha fatto un gran lavoro».

A un anno dall’inizio della pandemia il Festival di Sanremo è stato l’unico evento musicale a vedere la luce. Può diventare un modello di riferimento?
«Certamente. Siamo riusciti a realizzare uno show musicale, a oggi ancora il più importante in Europa, conquistando ottimi ascolti e controllando tutti i rischi».
Quanti casi di positività si sono riscontrati?
«I positivi al test rapido sono stati 9, di cui 8 confermati con il molecolare. I contatti tracciati e isolati sono stati 60».
Tra questi anche Irama.
«Quando un componente del suo staff è risultato positivo, abbiamo avuto qualche timore, il festival non era nemmeno cominciato. Nel giro di una nottata abbiamo deciso di cambiare il regolamento».

Avevate il piano B in caso di positività di Amadeus?
«No, onestamente non lo avevamo previsto, non per dilettantismo, ma per “esorcizzare” il problema. A confortarci c’era un precedente: la Cad, ovvero la conduzione a distanza di Carlo Conti durante Tale e Quale Show. L’ avremmo sperimentata all’Ariston, con l’aiuto di Fiorello. Per fortuna non c’è stato bisogno».
Un mese fa in molti erano contrari alla realizzazione del Festival, ora siete diventati un esempio virtuoso.
«In tanti hanno remato contro, poi una volta andato bene, sono saliti sul carro».
Si riferisce al alcune associazioni di discografici, che avevano persino proposto il Forum di Assago?
«Ho preferito interpretare quella proposta come una boutade. Non è stato facile trovare un accordo, ma una volta approvato il protocollo sanitario c’è stata collaborazione».

 

(Nella foto Claudio Fasulo)