Pubblicato il 05/03/2021, 15:03 | Scritto da La Redazione

Sanremo: Ibrahimovic chiede un passaggio a un motociclista per raggiungere Sanremo

Ibra arriva in moto. Poi lo show con Miha: «È forte, io di più»

Gazzetta dello Sport, pagina 10, di Stefano Cantalupi.

Se Zlatan non va dal Festival, il Festival va da Zlatan». Non è andata proprio così, ieri, nell’ennesima serata surreale di un Sanremo che quest’anno non ha niente di normale. È stato Ibrahimovic a dover raggiungere l’Ariston, ovviamente, ma l’ha fatto in mezzo a mille difficoltà. In un modo imprevisto e imprevedibile, che ricorda quei film d’azione che gli piacciono tanto: la sua carriera da attore, forse, è già iniziata. E se la vicenda è stata un po’ romanzata, beh, ha avuto la sua resa. I fatti: Ibra ha trovato un mega-incidente trovato sulla via per la riviera, dopo aver lasciato Milanello alle 14.53. Un ingorgo in autostrada, lui che si presenta sul palco solo alle 23. Prima di quell’ora, solo sguardi interrogativi e facce smarrite: ma dov’è? Non doveva entrare in scena alle 22.05, secondo la scaletta? «Avranno deciso di eliminare qualche sua apparizione per recuperare il ritardo accumulato con Fasma e Nesli», la prima ricostruzione. Ma non regge, perché il tempo passa e Ibra non si vede.

Poi, finalmente, le notizie. E la spiegazione del diretto interessato, accanto a un Amadeus tra l’attonito e l’incredulo: «Sono rimasto fermo tre ore, non ne potevo più, dovevo salvare il mio Festival. Allora ho detto al mio autista “apri, fammi scendere”. Ho fermato un motociclista, per fortuna era milanista… Mentre mi portava verso Sanremo, mi ha confidato che era la prima volta per lui in autostrada. Abbiamo fatto 60 km così». Incredibile. Ma vero, pare, stando alle prime ricostruzioni. Di certo c’è che il van di Zlatan ha raggiunto Sanremo soltanto alle 23.15. Il resto della pazzesca avventura di «Last Action Ibra» è documentato da un video girato dallo svedese con lo smartphone, ma serviranno approfondimenti.

Con Sinisa

Scaletta stravolta, inutile dirlo. Ma alla fine, ecco lima a cantare senza freni con Mihajlovic, come due vecchi amici che si ritrovano a una festa, godendosi il momento. Due nomadi, per forza e per amore. Eleganti, accompagnati nell’esibizione da Amadeus e Fiorello, Ibra e Miha hanno fatto quanto promesso: intonare – si fa per dire “Io vagabondo”, la canzone preferita di Sinisa, così voluto da lima per fargli compagnia a Sanremo. Prima, l’intervista. «Sinisa è forte, ma io di più. Il nostro amore è così – ha iniziato lo svedese -. Lui è un grande amico, un gladiatore, una persona che sa cos’è il coraggio. Cosa gli invidiavo da giocatore? Tirava le punizioni come io tiro i rigori. E non parlo di quest’anno al Milan…».

Replica di Sinisa, che ha ricordato la storia del loro primo incontro-scontro: «La nostra amicizia è nata con una testata che mi diede durante un match tra Juve e Inter nel 2005. Poi è venuto all’Inter, dove io ero diventato viceallenatore, e avrei voluto ridargliela noi dimostriamo il nostro affetto così». Gli avversari preferiti di Ibra? «Chiellini, Sinisa e Maldini». Mihajlovic s’è fatto serio solo quando ha parlato della leucemia che ha superato. Ibra racconta: «Non riuscivo a chiamarlo quando ho saputo che stava male, era lui che rincuorava me. Gli ho detto “se posso fare qualcosa, dimmelo”. E lui ha risposto che gli serviva un attaccante, ha cercato di portarmi a Bologna».

 

(Nella foto Zlatan Ibrahimovic e Amadeus)