Pubblicato il 05/03/2021, 14:04 | Scritto da La Redazione
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Sanremo: Elodie regina del Festival di Sanremo 2021

Elodie: «Sul palco tutte le mie fragilità, ma ho ballato con la grinta da cubista»

Corriere della sera, pagina 47, di Andrea Laffranchi.

«Oggi mi sento figa e mi sento anche bambina. Mi sento fragile e allo stesso tempo potente. Volevo farmi conoscere, raccontare la mia storia e farmi un regalo». Missione compiuta. La presenza di Elodie ha acceso la seconda serata del Festival: il numero da varietà di una volta, il duetto con Fiorello che è stato il picco di share, il finale autobiografico. È stata la più citata su Twitter e su Instagram ha guadagnato circa 100 mila follower in 24 ore. «Volevo fare uno spettacolo tv, una performance di quelle che non si vedono più, volevo essere una donna-spettacolo. Mi sono riguardata ore di video su YouTube e quando ho visto la Carrà, star internazionale che ha sempre mantenuto un carattere italiano, è stato il punto di partenza».

Raffa era nel mashup di canzoni con Madonna, Raf, Marley, Bertè, Beyoncé, Nannini, Mahmood e le sue hit che quest’anno l’hanno resa la donna più ascoltata in streaming…
«Avevo paura di cadere nel ridicolo o di passare per presuntuosa, la linea è sottile. Dario Faini-DRD che lo ha prodotto è stato bravissimo».
Preoccupata per il ballo?
«Mai ballato così nei miei spettacoli, però quando facevo la cubista sì. È stato utile».
Ha portato sul palco Mauro Tre, il jazzista che le ha dato quelle possibilità che lei, fra liceo e scuola guida abbandonati, non riusciva mai a darsi. Perché?
«Ho sempre avuto paura degli esami e del fallimento. Ho fatto il liceo pedagogico senza intoppi e al quinto anno ho mollato. Ci avevo riprovato ma poi mi hanno preso ad Amici. Adesso voglio impegnarmi e finirlo. I percorsi che si chiudono ti rendono adulto. Quello di Sanremo è stato un traguardo raggiunto con impegno e amore».

Pronta anche per la scuola guida?
«Mi renderebbe più indipendente, ma non mi piace guidare. Piuttosto devo imparare l’inglese, ne ho bisogno».
A 20 anni aveva deciso dl lasciare la musica. Perché?
«Era andato male un provino a X Factor e non credevo nel mio potenziale. Pensavo avessero ragione quelli che dicevano che non funzionavo. Avevo lasciato Roma per Lecce e facevo la cubista. Quando sentivo le vocalist rosicavo: non stavo seguendo la mia passione. Una sera in un locale parte Ain’t No Sunshine e mi metto a cantarla in un angolino. Mi nota Mauro che mi propone di lavorare insieme. Con lui ho scoperto che il jazz non è snob. La vita è anche la fortuna di certi incontri: lui, Maria De Filippi, il team con cui lavoro adesso».
Quando abbatti un muro succedono cose belle ha detto. Una distruzione che le ha dato soddisfazioni?
«Dopo il primo Sanremo, quello del 2017, non ero contenta. Recitavo una parte, mi presentavo come una donna ed ero una ragazzetta. Ero infelice: volevo fare cose fresche invece sembravo una bambolina. Mi coprivo quando avrei preferito far vedere le gambe per mostrare la mia forza».
Un muro personale?
«Non accettavo che mi avessero rubato infanzia e adolescenza. Sono diventata adulta prima del dovuto e infatti adesso ho molti lati infantili per compensare. Non avevo rispetto per la mia esistenza: bevevo molto, facevo tardi la notte, non curavo la casa, c’erano bottiglie di plastica abbandonate ovunque. Fare la cubista mi faceva sentire triste e inutile, un involucro vuoto. Mi sono detta: se continui così ti perdi. Ho smesso di dare la colpa ad altri».

 

(Nella foto Elodie e Amadeus)