Pubblicato il 03/03/2021, 09:23 | Scritto da La Redazione

Sanremo: Matilda De Angelis è la più brava di tutti

Matilda De Angelis: «È l’ora di noi emiliane: conquistiamo il mondo»

Il Messaggero, pagina 25, di Ilaria Ravarino.

Con Laura Pausini, che arriverà stasera sul palco dell’Ariston, Matilda De Angelis – bolognese, 25 anni, ieri a Sanremo come co-conduttrice – ha almeno due cose in comune. La prima, l’origine: «Siamo entrambe emiliane. È una figata che il Golden Globe lo abbia vinto un’artista che viene dalla mia regione. È il nostro momento: ci gemelliamo con gli Stati Uniti e conquistiamo il mondo. Vincere un Globe con una canzone è un’impresa. Brava Laura». La seconda cosa in comune è, appunto, il Golden Globe. Che Pausini ha vinto, e che invece The Undoing, la serie in cui De Angelis recita a fianco di Nicole Kidman e Hugh Grant, ha lisciato nonostante le quattro candidature. «Va bene così – dice lei, rigirandosi la sigaretta elettronica tra le mani – una serie figa non dipende dai premi che riceve».

Sanremo: come ha vinto l’ansia?
«Avere Fiorello accanto fa la differenza. È più di un partner, ti guida e ti tiene per mano. Le scale non sono così spaventose: gli scalini grippano. Se cadi, è perché inciampi sul vestito. Occhio alle lunghezze».
Che direbbe di lei la Matilda adolescente che girava l’Europa in furgoncino?
«Direbbe: ma come stai, ma che cazzo ci fai a Sanremo? Sono cambiata. Ero terribile, insopportabile. Una ribelle».
E oggi?
«Credo ancora nella libertà e nell’autonomia. Ma penso che tutti gli estremismi siano sbagliati. Anche voler essere per forza contro o fuori dal sistema. Il mondo ha delle regole».
Faceva la cantante. Ha mollato?
«Ho cercato conferme dal cinema, la testa ora ce l’ho là. Un album non si fa dal giorno alla notte, possono servire anche anni. E in sei anni non ho avuto due mesi di fila liberi per fare quello che volevo».
Se li avesse adesso?
«Mi prenderei una vacanza, perché il concetto della “De Angelis sta ovunque” non mi piace. Ma ho dovuto sfruttare le occasioni».
Le è dispiaciuto che The Undoing non abbia vinto nulla?
«Abbiamo vinto in altro modo, è stata una serie amata dal pubblico internazionale e italiano. Ha fatto ottimi ascolti su Sky».
Cosa le resta di quell’esperienza?
«L’ebbrezza del prostetico spalmato sul corpo (la preparazione gelatinosa per gli effetti speciali, ndr), la mia prima volta negli Stati Uniti e a New York. Ma non ho ricordi nitidi. Solo frammenti».
Uno?
«Nicole Kidman a due centimetri dalla mia faccia».

Si è stufata di parlare del vostro bacio?
«Mi dispiace che ci si focalizzi solo su quello. Capisco che sia sensazionale, ma è anche segno di una certa pruderie provinciale. Tutta questa eccitazione per un bacio lesbico, nel 2021, mi rompe in modo devastante le scatole».
Kidman è ancora così bella?
«È magica. Ha occhi da aliena, quando ti guarda ti senti spaesato. Poi non cammina: fluttua. Si muove come se avesse le ruote. Ed è altissima. Quando esce dal camerino ti toglie il fiato».
Però, a 53 anni, ha insistito con la chirurgia estetica. Che ne pensa?
«Era la donna più bella del mondo: in Moulin Rouge (il musical del 2001, ndr) non ce n’era una più bella. Eppure anche lei è diventata vittima di una certa mentalità. Mi fa soffrire la sua fragilità. Ha fatto quello che riteneva giusto, poi si è pentita. Ed è tornata indietro. Ma il danno ormai era fatto».
Un danno irreversibile?
«Non può tornare come prima. Se lei fosse invecchiata naturalmente oggi sarebbe bellissima, sarebbe una Anna Magnani. Purtroppo ha perso tutta la sua verità».
Il 23 marzo su Rai1 sarà Caterina da Cremona in Leonardo. Indosserà il corsetto?
«Sì, una tortura. Mi fa delle belle tette alte, ma per il resto è scomodissimo. Il vero culo però me lo sono fatto studiando la pronuncia inglese. Ma per Leonardo questo e altro. Leonardo Da Vinci è l’amico gay che vorrei».

 

(Nella foto Matilda De Angelis)