Pubblicato il 01/03/2021, 14:34 | Scritto da La Redazione

Luisa Ranieri fatta a pezzi da Aldo Grasso

Luisa Ranieri fatta a pezzi da Aldo Grasso
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: «Fiaccata da una recitazione in cui spicca un'inflessione dialettale pugliese quasi grottesca (stile Lino Banfi), a salvare “Le indagini di Lolita Lobosco” è l'ambientazione, la cartolina semplificata, ma travolgente di Bari, del suo lungomare e dei suoi quartieri». E poi: «Ancora una volta, l'affresco della serialità generalista è quello di un Sud macchiettistico, inzuppato di luoghi comuni evidentemente rassicuranti».

Lolita Lobosco, un successo che si basa sui soliti vecchi cliché

Corriere della sera, pagina 47, di Aldo Grasso.

Il 2021 di Rai1 è iniziato sotto il segno della fiction al femminile. Dopo Mina Settembre, ancora maggior successo sta riscuotendo Le indagini di Lolita Lobosco, serie in 4 episodi tratta dai romanzi di Gabriella Genisi, che racconta le vicende di un vicequestore che da Legnano torna a Bari, la sua città natale. E ancora una volta, l’affresco della serialità generalista è quello di un Sud macchiettistico, inzuppato di luoghi comuni evidentemente rassicuranti.

Interpretata da Luisa Ranieri, la protagonista (solo il nome riecheggia Nabokov) è una detective dai modi decisi, dotata di ironia e sensualità mediterranea, naturalmente single (con familiari e amici che la invitano ad «accasarsi» al più presto) e capace di tenere a bada e destreggiarsi in un mondo di colleghi maschi.

Indaga su violenze e omicidi dai contorni torbidi, fatti di relazioni clandestine, sullo sfondo di un meridione popolato di stravaganze, personaggi tragicomici al limite tra legale e illegale, brigadieri maldestri (Montalbano docet) e omaggi-cliché scontati come le orecchiette e Il cuore è uno zingaro. La prima indagine in cui si trova coinvolta Lolita si sviluppa tra Natale e Capodanno, tra cenoni, fuochi d’artificio e improvvisi ritorni di fiamma per una vecchia storia d’amore. Nei flashback di Lolita bambina, la serie strizza apertamente l’occhio a L’amica geniale, a quell’immaginario di un Sud di piccoli crimini e vita da strada ormai consolidato. Fiaccata da una recitazione in cui spicca un’inflessione dialettale pugliese quasi grottesca (stile Lino Banfi), a salvare Le indagini di Lolita Lobosco è l’ambientazione, la cartolina semplificata ma travolgente di Bari, del suo lungomare e dei suoi quartieri; la regia è di Luca Miniera, l’artefice di Benvenuti al Sud, che si conferma abile nel trovare la formula di una valorizzazione del territorio che va oltre la qualità complessiva della scrittura.

 

(Nella foto Luisa Ranieri)

 

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