Pubblicato il 10/02/2021, 19:05 | Scritto da La Redazione
Argomenti: ,

E ora che stanno tutti con Draghi, che ne sarà dei talk show?

Con il “Governo di tutti” targato Draghi i talk-show devono reinventarsi

Il Foglio, pagina 2, di Serena Magro.

Sarà dura con Mario Draghi mandare avanti l’industria del talk show nazionale, ma non c’era alternativa. Si riproduce, come sempre, il travaglio della politica nella sua rappresentazione e caricatura del dibattito tv. Perché sì, ora bisogna trovare un modo per convivere con Draghi, bisogna riabilitare la complessità e la problematicità, roba vietata finora, come vietate, odiate, erano le sfumature. Ma ora in che cosa ci si dovrà esercitare se non nelle mille sfumature con cui tutti, ma ciascuno a modo suo, appoggeranno il lavoro del governo Draghi.

Un repertorio di parole prima bandite dovrà essere prontamente recuperato per trovare il modo di spiegare che Forza Italia è d’accordo in un modo, il Pd in un altro, Leu in un altro ancora, i 5 stelle a modo loro, i leghisti sono d’accordo, ma a schiena dritta, gli europeisti con più disponibilità, e via sfumando e sfumando, fino a esaurire il lessico e, appunto, le sue sfumature. Un lavoro terribile e contrario all’andazzo e alle regole d’ingaggio di anni. Si cambia renzianamente verso tutto d’un colpo, rottamando un passato di divisioni nette, via il bianco o nero e dentro tutti i colori dell’arcobaleno del consenso.

Lo schema degli ultimi anni

La scuola autoriale del talk italiano era cresciuta negli anni con un solo schema in testa e cioè con l’idea fissa di mettere sovranisti contro europeisti che poi nel tempo, riducendosi all’osso, era diventata una specie di cattivi ma efficaci contro buoni ma inconcludenti. Schema che, in quest’ultima semplificazione, era diventato quasi rabbioso nella sua ripetitività per raccontare le fatiche e gli inciampi del Governo Conte 2 e per gestire il malcontento di un Paese costretto per mesi a stare in casa e poi a una serie di altre restrizioni.

La pandemia e le regole (giuste) necessarie per contenerla hanno segnato una prima doverosa assunzione di responsabilità da parte di un Governo notoriamente nato un po’ per caso e lo hanno segnato e il talk nazionale ha avuto un primo confronto con la complessità, perché doveva dar conto di preoccupazioni e paure diffuse e nello stesso tempo provare a sostenere che con le limitazioni alle attività sociali si stava uccidendo la libertà e la stessa possibilità di procurarsi da vivere.

 

(Nella foto Mario Draghi)