Pubblicato il 05/02/2021, 14:33 | Scritto da La Redazione

Appello di Aldo Grasso alle televisioni: basta agguati!

Appello di Aldo Grasso alle televisioni: basta agguati!
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: «Mi rivolgo a tutti i direttori responsabili di tutte le reti nazionali e locali: per favore, vi prego, proibite l'intervista strappata con frode, quella che la cultura giornalistica anglosassone chiama ambushing, imboscata. Le interviste si concordano, le interviste devono avere il consenso dell'intervistato, le interviste sono informazione, non sono una rapina».

Quando la tv si sostituisce ai tribunali e insegue le persone

Corriere della sera, pagina 39, di Aldo Grasso.

Prendendo spunto dalla condanna in primo grado inflitta dal giudice alla «Iena» Luigi Pelazza per violenza privata nei confronti della giornalista Guia Soncini (tentata intervista con il solito «metodo Iene»), vorrei fare un appello. Mi rivolgo al dg della Rai Fabrizio Salini e a tutti direttori delle reti e testate giornalistiche del servizio pubblico; mi rivolgo al vicepresidente e ad di Mediaset Piersilvio Berlusconi e a tutti direttori delle reti e testate giornalistiche del Biscione; mi rivolgo ad Andrea Salerno ed Enrico Mentana de La7; mi rivolgo a Giuseppe De Bellis, direttore di Sky Tg24; mi rivolgo a tutti i direttori responsabili di tutte le reti nazionali e locali: per favore, vi prego, proibite l’intervista strappata con frode, quella che la cultura giornalistica anglosassone chiama ambushing, imboscata.

Le interviste si concordano, le interviste devono aver il consenso dell’intervistato, le interviste sono informazione, non sono una rapina. So che molti Tg non le mandano in onda, ma mi rivolgo a tutti perché questo gesto di civiltà diventi un bene condiviso. Capisco la necessità di incrociare un politico al termine di una riunione e tentare di strappargli una dichiarazione (e questo va bene), ma quando la tv si sostituisce ai tribunali e insegue le persone per chiedere loro conto di qualcosa, questa è pura barbarie. È il giudizio moralistico di una persona che si sostituisce allo Stato di diritto, è insipienza demagogica. Le interviste rubate, le interviste al citofono, le interviste alle vittime di una qualche disgrazia per chiedere loro «cosa prova in questo momento?» non sono giornalismo, sono spazzatura. Il più delle volte gogna mediatica.

 

(Nella foto Luigi Pelazza e Guia Soncini)