Pubblicato il 04/02/2021, 11:34 | Scritto da La Redazione
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La Rai taglia il budget della fiction, produttori in allarme rosso

La Rai taglia il budget della fiction, produttori in allarme rosso
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: da una parte un ridimensionamento degli investimenti sulla serialità di 30 milioni di euro, dall’altra lo sviluppo di cartoni animati e documentari. Ma all'Associazione dei produttori indipendenti non sta bene.

Tv, produttori contro la Rai: «Tagli al budget inaccettabili»

Il Sole 24 Ore, pagina 12, di Andrea Biondi.

Il mondo dei produttori Tv indipendenti è sul piede di guerra contro la Rai. La colpa di viale Mazzini: aver tagliato il budget perle fiction del 2021. E tutto questo proprio mentre l’emergenza sanitaria sta portando in dote un aumento dei costi per tenere aperti set e condurre a termine, faticosamente, le produzioni di serie Tv. A quanto risulta al Sole 24 Ore è sceso il gelo nei rapporti fra i produttori televisivi e la Tv pubblica guidata dall’ad Fabrizio Salini, personalmente impegnato sul dossier. «I tagli al budget che sono stati previsti sono inaccettabili» dicono dall’Apa, l’Associazione dei produttori indipendenti.

I numeri che circolano segnalano un calo dei fondi per le fiction dai 189 milioni del 2020 ai 160 del 2021. Quasi 30 milioni in meno che fanno paura, eccome, a un comparto composto da una 50ina di società medio-grandi (oltre 7 mila considerando i piccolissimi e tutta la filiera) e che occupa 200 mila lavoratori che raddoppiano tenuto conto dell’indotto. I soldi in meno, uniti ai maggiori costi per fronteggiare l’emergenza Covid che i produttori stimano nell’ordine del 15-20%, significherebbero almeno 6-7 produzioni in meno commissionate dalla Rai oltre al timore, che in prospettiva fa tremare ancora di più i polsi al mondo delle società di produzione, che i tagli attuali finiscano per saldarsi a una tendenza progressiva di disinvestimento da parte di Viale Mazzini. Il tutto per far fronte alle difficoltà dei conti e a quei -57 milioni come previsione di chiusura al 2021 per l’intero gruppo.

I numeri dati dalla Rai

Va detto che secondo Viale Mazzini i ragionamenti da fare e i numeri da tenere presenti sono altri. Innanzitutto, il fatto che a luglio 2020 non si pensava di poter andare oltre i 130 milioni a budget. Altro tema: i 160 milioni rappresentano i contratti firmati per l’anno. Ma gli esborsi possono anche andare sugli anni successivi. E lo sfalsamento, dicono in Rai, si traduce in investimenti di 225 milioni per il 2022 (fra serialità, cartoni e documentari) contro i 177 milioni del 2018 e i 145 del 2014. Risorse, quindi, in aumento in epoca Covid rispetto al passato. Tutte riflessioni che però stanno strette ai produttori Tv i quali guardano invece ai fondi a budget e che stanno vivendo questa sforbiciata come un tradimento.

Per capire il perché occorre tomare indietro di qualche mese. Il presidente di Apa, Giancarlo Leone, uomo che in Rai ha trascorso gran parte della sua vita professionale, ha più volte nel corso del 2020 chiesto maggiori risorse allo Stato per la Rai. Durante la presentazione del Rapporto sull’audiovisivo a ottobre 2020 ha indicato «180 milioni almeno di extragettito» da riconoscere totalmente alla Rai «per consentirle di investire nel cinema e nel settore audiovisivo». Davanti a lui c’era l’ad Rai Fabrizio Salini, evidentemente grato dell’assist. Con la legge di Bilancio, alla Rai è stato restituito il 5% sul canone – che in Italia è il più basso d’Europa secondo Mediobanca – “sottratto” a partire dalla legge di Bilancio 2015. Si parla di 80 milioni lordi (63 netti): risorse in più, anche se non è tutto l’extragettito dell’operazione canone in bolletta voluta dal Governo Renzi, come richiesto invece da Rai e produttori.

 

(Nella foto la sede Rai di viale Mazzini)