Pubblicato il 02/02/2021, 14:04 | Scritto da La Redazione

(Giuseppe) Carboni ardenti alla Rai con la crisi di governo

Arcuri, Tridico, Parisi & co. assedio ai volti del contismo

Il Messaggero, pagina 5, di Mario Ajello.

Particolarmente interessante la partita Rai. C’è anche quella nella crisi di Governo e nell’approdo a un Conte Ter o a un’altra soluzione possibile di tipo tecnico-istituzionale e di larghe alleanze. E naturalmente non potrebbe esserci la tivvù pubblica nel rimescolamento della politica di cui viale Mazzini è sismografo, espressione e megafono. A Saxa Rubra ci si chiede, con senso di liberazione o con preoccupazione: «Quindi sta per saltare Salini? Renzi vuole anche la testa del dg, che oltretutto non piace a Zingaretti ma solo a Conte e a Casalino?». Domande inutili. Perché Salini è in scadenza naturale, andrà via a luglio, ma le pratiche della fuoriuscita cominciano molto prima, e non c’è bisogno di forzature per rimuoverlo. Anche se Renzi lo accompagnerebbe volentieri all’uscita. Semmai, la questione è il Tg1. «La prima cosa da sistemare è questa», dicono a Italia Viva. E raccontano l’episodio che li ha fatti imbestialire, e non ci sarebbe solo questo perché la lista – secondo loro – sarebbe molto più lunga e insopportabile.

Le casematte

Il «colmo» viene raccontato così: «Il primo giorno delle consultazioni con Fico, il Tg1 al contrario delle altre testate televisive non ha fatto vedere Renzi che usciva dalla Camera. E non è certo l’unico caso di oscuramento e di censura che noi di Italia Viva ci siamo appuntati». E ancora: secondo loro, stando ai dati dell’Osservatorio di Pavia, a Renzi e al suo partito sarebbe stato concesso soltanto l’1 per cento di sonoro nei notiziari. Insomma, anche Giuseppe Carboni nel mirino renzista e questo non stupisce. Ciò che sorprende, ma non più di tanto, è vedere un Renzi gramsciano. Nel senso che non considera soltanto il potere ministeriale, ma anche quello, in molti casi più influente, delle cosiddette (copyright Gramsci) «casematte» del comando. Ovvero quelle, come l’Inps, come la Rai, che entrano direttamente in comunicazione con la gente e ne determinano le sorti e i pensieri. Ma chissà chi vincerà.

 

(Nella foto Giuseppe Carboni)