Pubblicato il 18/01/2021, 17:33 | Scritto da La Redazione

Morto Phil Spector, il produttore con una vita da rockstar

Phil Spector il muro del suono degli ultimi Beatles

La Repubblica, pagina 29, Andrea Silenzi.

Aveva un carattere impossibile. Una volta, durante una lite in studio con John Lennon, tirò fuori la pistola e sparò al soffitto. «Maledizione, Phil, se vuoi uccidermi fallo, ma non farmi diventare sordo!», urlò l’ex Beatle. Phil Spector, uno dei giganti della musica pop e rock dello scorso secolo, il produttore di leggende come Tina Turner e Beatles, è morto a 81 anni: secondo il sito TMZ, la morte sarebbe stata causata da conseguenze del Covid-19. Spector era nato nel Bronx, ma si era trasferito con la famiglia a Hollywood a 13 anni. Era un maniaco della musica, amante del rock’n’roll e dell’R&B. Al liceo formò il suo primo gruppo, i Teddy Bears, riuscendo a entrare in classifica con il brano To Know Him Is To Love Him.

Presto si convinse che il suo vero talento era quello di produttore: nel 1961 fondò la Philles Records, e nel 1962 portò le Crystals, gruppo vocale femminile, in testa alle classifiche con brani come Uptown, Hit Hit Me e He’s a Rebel. Con lui iniziarono a lavorare i migliori autori dell’epoca, da Gerry Goffin e Carol King a Doc Pomus, e in breve costruì il suo “wall of sound”, un suono potentissimo fatto di sezioni ritmiche R&B, cori ed echi sovrapposti, violini, sassofoni e voci in primo piano che ha influenzato intere generazioni di musicisti, dai Beach Boys a Springsteen. Brani come Da Doo Ron Ron e Then He Kissed Me delle Crystals, Be My Baby delle Ronettes e la versione rinnovata di Unchained Melody dei Righteous Brothers lo trasformarono nel più osannato (e temuto) produttore dell’intera scena pop internazionale. Nel suo furore creativo regalò il successo a Ike e Tina Turner con River Deep Mountain High, poi stufo del clamore sposò Veronica Bennett delle Ronettes e si concesse una lunga pausa, salvo apparire nel film Easy Rider nel ruolo di un ricco spacciatore.

L’incontro con i Beatles

Di lui si tornò a parlare nel 1970, quando dopo aver lavorato con John Lennon per Instant Karma accettò l’offerta di Allen Klein, manager dei Beatles ormai prossimi alla fine, di rimettere mano ai nastri di Let it Be. La sua versione di The Long and Winding Road, con orchestra e tanti archi, fece infuriare Paul McCartney, ma i suoi rapporti con gli altri ex Beatles rimasero stretti. Lavorò con George Harrison per All Things Must Pass e più tardi per The Concert for Bangladesh, con John Lennon firmò il capolavoro Imagine e Rock’n’Roll.

 

(Nella foto Phil Spector)