Pubblicato il 15/01/2021, 11:32 | Scritto da La Redazione
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Amadeus: Festival a tutti i costi

Amadeus, fronte del palco: «Sanremo senza pubblico? No. Per gli ospiti privilegio gli italiani»

La Stampa, pagina 24, di Luca Dondoni.

«Sanremo non si può fare senza pubblico, in un Ariston vuoto». Amadeus ai microfoni di Rtl102.5 dove ieri mattina ha parlato per un’ora con Pierluigi Diaco, Giusi Legrenzi, Enrico Galletti e Massimo Galanto sul futuro del Festival e non si è perso in giri di parole. Il direttore artistico conosce le difficoltà oggettive che impedirebbero di pensare alla prima settima di marzo come a un periodo «tranquillo» in cui ci si possa permettere un evento come il Festival, ma sa che la Rai – a parte l’ad Salini che dicono essere un po’ dubbioso – lo supporta. Stefano Coletta, direttore di Rai1, ieri alla conferenza stampa di Fiorella Mannoia per il programma La musica che gira intorno, è laconico: «Viviamo in un tempo bastardo».

Le date «Noi stiamo lavorando per il 2 marzo – dice Amadeus – il Festival deve essere dal 2 al 6 marzo e dobbiamo essere in grado di dare al pubblico uno spettacolo che segua tutte le regole sanitarie, perché la salute è la cosa più importante e nessuno deve essere messo a rischio, ma dobbiamo lavorare tutti insieme, con la Rai, con i tecnici, affinché il Festival sia il più normale possibile». Ecco, la parola «normale» sembra di questi tempi la più difficile da pronunciare e se anche le tutti vorrebbero che le cose fossero e andassero in modo «normale» la pandemia mette in forse tante certezze.

Il pubblico

Confermata da Amadeus la possibilità che i 500 spettatori (sempre quelli per tutti e sette i giorni della manifestazione), siano accolti all’interno di una nave da crociera ormeggiata al largo di Sanremo. «È un’ipotesi che sta prendendo sempre più piede; ci interessa che per mantenere tutta la serenità possibile nei confronti delle regole sanitarie e i rischi siano vicini allo zero grazie a una specie di bolla che contenga il pubblico dalla mattina alla sera e non dia modo a nessuno di contagiarsi; potrebbe essere davvero una bella cosa. In più per portare questa gente all’Ariston avremmo pensato a pulmini da massimo 20 posti così da limitare al minimo anche un eventuale contagio o focolaio. Insomma, ci stiamo muovendo in maniera tale che tutto possa andare per il meglio».

La sala stampa

Per quel che riguarda la sala stampa, che fino all’anno scorso conteneva oltre mille giornalisti per 18 ore al giorno, secondo Claudio Fasulo, da anni vicedirettore, mente operativa e braccio destro del direttore Coletta, si sta lavorando per una sala stampa in presenza, restringendo il numero degli inviati ma senz’altro in linea con tutti i protocolli necessari per garantire la sicurezza.

 

(Nella foto Amadeus)