Pubblicato il 04/01/2021, 18:03 | Scritto da La Redazione

Elena Sofia Ricci: Suor Angela è rivoluzionaria

Elena Sofia Ricci: Suor Angela è rivoluzionaria
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: l’attrice il 7 gennaio torna su Rai1 con la nuova stagione della fiction “Che Dio ci aiuti”.

Elena Sofia Ricci: «Sono sexy, ma devo fare la suora»

Libero, pagina 19, di Francesca D’Angelo.

Tu chiedi (qualsiasi cosa dal teatro ai vaccini) ed Elena Sofia Ricci risponde. Sempre. L’attrice più eclettica del nostro star system (trovatela un’altra che passa dall’ultimo film di Paolo Sorrentino alla fiction popolare) non si tira mai indietro: risponde a tutto, con quella cordiale franchezza di chi è sicura in sé stessa. Così, in occasione della ripartenza di Che Dio ci aiuti, al via su Rai1 dal 7 gennaio, abbiamo davvero provato a chiederle tutto. Ed ecco com’è andata.

Partiamo dal dilemma esistenziale di questo inizio 2021: il vaccino. Lei è pro o contro?
«Sono favorevole ai vaccini. Certo, quello contro il Covid-19 è un po’ particolare: è tanto atteso quanto, per certi aspetti, temuto per via della rapidità dei test. Personalmente nutro però una profonda fiducia nella scienza e nei ricercatori: sono certa che abbiano trovato una formula per tirarci fuori dalla pandemia».
Accetterebbe di farsi vaccinare in tv, come propone qualcuno?
«In passato feci il vaccino anti-influenzale in diretta tv per sostenere la campagna di vaccinazione, ma di per sé non è un atto obbligatorio. Quello che importa realmente è che i politici e i medici diano una comunicazione chiara a riguardo perché se c’è stato qualcosa che non ha funzionato, è stato proprio a livello di comunicazione. Quindi, che lo si faccia in tv o in laboratorio, poco importa: l’importante è fare il vaccino e uscire dalla pandemia!».
Lo spieghi ai negazionisti…
«II mio invito è di avere un senso di responsabilità verso la comunità e la stessa specie umana. Sarò sincera: mi girano parecchio le scatole quando qualcuno pensa solo a sé stesso».
Come cambierà il mondo dello spettacolo dopo questa pandemia?
«Il teatro versa in una situazione tragica: al momento è morto e non si riprenderà nella stagione 2021. Confidiamo nella seguente (2021/2022). Se il primo lockdown è stato più “democratico” per tutti, il secondo ha suscitato diversi malumori. Il mio pensiero va a tutti coloro che hanno perso il lavoro, ai teatri chiusi, agli esercenti e agli studenti che non sono potuti andare a scuola. Evidentemente la cultura non è ancora considerata un bene di prima necessità: dobbiamo batterci per questo».

È possibile immaginare un futuro in streaming per cinema e teatro?
«Lo spettacolo dal vivo è troppo antico per morire. Tanto gli attori quanto il pubblico di teatro, concerti e balletti hanno un bisogno fisico della reciproca presenza. Forse il cinema rischia un po’ di più perché può assumere forme diverse».
Veniamo a lei: non si è stufata di vestire i panni monacali di Suor Angela?
«In passato sono scappata a gambe levate da alcuni personaggi perché vestivano i miei stessi panni. Suor Angela è invece altro da me: quando indosso il suo velo mi trasformo, un po’ come Catwoman. Certo, il rischio di ripetersi è sempre dietro l’angolo ma l’apertura al mondo di Suor Angela la rende sempre diversa».
Come mai la fede è così poco presente nella lunga serialità?
«È un tema molto delicato: è difficile affrontarlo senza scadere nella banalità, anche se tutti ci siamo chiesti “Da dove vengo?”. La forza di Che Dio ci aiuti è quella di rifarsi alla figura di Cristo presentandola non in maniera bigotta ma rivoluzionaria. E anche di mostrare che tutti sbagliano: compreso il consacrato più incallito».

 

(Nella foto Elena Sofia Ricci)