Pubblicato il 04/01/2021, 14:34 | Scritto da La Redazione

Alessandro Siani: Vi racconto il Natale al tempo del Covid-19

Alessandro Siani: Vi racconto il Natale al tempo del Covid-19
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: l’attore-regista napoletano parla del suo ultimo film “Chi ha incastrato Babbo Natale?”, con Christian De Sica e Diletta Leotta.

Siani è il re dei pacchi

Corriere della sera, pagina 28, di Renato Franco.

«Stiamo diventando sempre più solitari. Già prima del lockdown stavamo costruendo una società in cui bisognava stare a casa: per comprare vestiti, per guardare film e serie tv, per ordinare cibo. Era tutto preparato per non farci uscire. Diciamo che avevamo una sorta di allenamento, quando poi abbiamo dovuto affrontare la partita seriamente ci siamo resi conto di quanto stavamo stretti tra quattro mura». Alessandro Siani in Chi ha incastrato Babbo Natale? per una volta affianca la realtà alla favola e alla magia che sono la cifra del suo modo di intendere il cinema. «Ho immaginato un Babbo Natale immerso nel mondo delle consegne a domicilio: come avrebbe affrontato questo momento, come avrebbe reagito? Nei miei film generalmente mi sono allontanato dal raccontare la società, le fiabe mi fanno stare meglio perché mi fa piacere staccarmi dalla realtà e credo che anche il pubblico abbia bisogno di distrazione. Questa volta, invece, mi sono ritrovato a raccontare una fetta di vita del nostro Paese».

Lo spunto però è sempre comico. La Wonderfast, azienda di consegne online più potente del mondo che assomiglia molto da vicino ad Amazon con un altro nome, domina il mercato per tutto l’anno tranne a Natale. Così per far fallire Babbo Natale la multinazionale del pacco assolda il capo dei suoi elfi, convincendolo a infiltrare nella sua fabbrica un nuovo manager: il «re dei pacchi» Genny Catalano (interpretato da Siani, al suo quinto film anche da regista). «Volevo mettere in scena la storia di Babbo Natale ai tempi moderni, cavalcando sempre la magia del Natale, ma raccontando anche il periodo che stiamo vivendo: persone sempre più chiuse che non si aprono, bambini che non vogliono più i regali da Babbo Natale, ma li chiedono alle grandi società. Racconto un mondo dove non c’è più l’entusiasmo e la voglia di aspettare Babbo Natale, perché adesso con due clic arriva tutto e subito».

Il Natale al tempo del Covid-19

La riflessione da comica diventa seria: «Il mondo presto sarà diviso in Ac e Dc, ante Covid e dopo Covid. Il lockdown ci ha fatto capire la deriva che stavamo prendendo. Stavamo diventando sempre più solitari, ma la costrizione ci ha acceso una lampadina: veramente possiamo stare sempre rintanati in casa? Prima c’era la tendenza a chiudersi, sempre di più, e invece ora c’è una voglia matta di stare in giro, ci manca l’aria della libertà. Tu mi dici di fare una cosa e io voglio fare inversamente…».

Quasi che il problema sia solo di libertà: un conto è scegliere autonomamente di isolarsi dal mondo e salire sulla colonna dello stilita, un altro essere costretti a farlo. È ottimista sul genere umano? «In genere sì, ma più andiamo avanti e più ho delle riserve». Nel film Siani è il re dei pacchi, inteso non come il re dei regali, ma come un truffatore e un mezzo criminale. «Il gioco comico è far vedere cosa succede quando un uomo del popolo con tutte le difficoltà che la vita gli sbatte in faccia si trova di fronte al dio dei regali. A un certo punto Babbo Natale diventerà uno di noi, scoprirà che il mondo è fatto non solo di bontà ma anche di cattiveria».

 

(Nella foto Alessandro Siani)