Pubblicato il 23/12/2020, 19:05 | Scritto da La Redazione
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Passa attraverso la fibra la pace Mediaset-Vivendi

Mediaset-Vivendi con sfondo Tim

MF – MilanoFinanza, pagina 19, di Andrea Montanari.

La guerra non fa bene a nessuno dei due contendenti. Perché anche se Vivendi ha incassato altri 3 miliardi per la cessione di un ulteriore 10% di Universal Music alla cinese Tencent (in precedenza aveva investito la stessa cifra per un iniziale 10%), non è da trascurare che sia Vincent Bolloré sia Arnaud de Puyfontaine sono indagati dalla Procura di Milano per la tentata scalata a Mediaset e che il gruppo tv di Cologno Monzese ha chiesto 3 miliardi di danni all’azionista francese (28,8%) per il mancato acquisto dell’ex pay tv Premium.

Per tali ragioni, e senza dimenticare l’impatto del Covid-19 sui business delle aziende, la convenienza per i due contendenti è quella di definire una pace di natura industriale. Di questo ne è convinto Pier Silvio Berlusconi. Lo ha ribadito anche ieri durante il cda ordinario prenatalizio del newtork controllato da Fininvest. Il top manager ha reso noto al board che interlocuzioni, contatti e missive tra le parti ci sono. Anche se la partita aperta al Tribunale di Milano può avere raffreddato gli animi. Del resto, MF-Milano Finanza aveva già riferito di una nuova lettera inoltrata dai vertici di Vivendi allo stesso Berlusconi, e non al cda. Organo che valuterà formalmente l’argomento al momento della definizione di una soluzione transattiva, sia economica sia industriale, alla quale si lavora da tanti mesi. Il clima del consiglio era disteso e non si sono sentite voci discordanti rispetto all’opportunità di arrivare, in tempi ancora da definire, a un’intesa che ponga fine a una battaglia legale in atto da oltre quattro anni e che ha portato allo stop temporaneo del progetto di creazione di un polo europeo della tv generalista free partendo dalla newco di diritto olandese MediaForEurope.

L’ipotesi Tim

Un piano che resta la priorità di Mediaset e dell’azionista Fininvest, come ha ribadito nei giorni scorsi Berlusconi al Corriere della Sera. In quest’ottica è stato fatto il costoso investimento di diverse centinaia di milioni nel capitale del broadcaster tedesco ProsiebenSat.1 del quale il Biscione è saldamente il primo azionista (24,9%). II piano già studiato a Cologno Monzese prevedeva una successiva integrazione di ProsiebenSat in Mfe con un’operazione carta-contro-carta.

Una possibile strada per siglare la pace tra Mediaset e Vivendi pub essere quella del coinvolgimento della tv di casa Berlusconi nel progetto della rete unica portato avanti da Telecom Italia, il cui primo socio è proprio il gruppo di Bolloré. Senza trascurare un ritorno in auge della convergenza media-tlc.

 

(Nella foto le sedi Mediaset e Tim)