Pubblicato il 21/12/2020, 17:33 | Scritto da La Redazione

La tv non perdona, tanto meno Giuseppe Conte

Il cerimoniale delle conferenze stampa, anche questa è televisione

Corriere della sera, pagina 55, di Aldo Grasso.

Chi sono io per giudicare? Eppure anche questa è televisione. Mi riferisco all’ennesima conferenza stampa di Giuseppe Conte. O meglio, al cerimoniale di queste numerose conferenze e alla percezione che ne ricava lo spettatore. Vengono sempre convocate a ora tarda, spesso rinviate di ora in ora, come se l’attesa e la tensione per l’attesa fossero più importanti degli argomenti in discussione. Anche le modalità sono parte del messaggio. Sono giorni difficili, nessuno lo nega, ma i buoni provvedimenti sono quelli che prevengono i fatti, non quelli che li inseguono. Tempo fa, in una conferenza stampa, il premier aveva detto che i provvedimenti restrittivi si erano resi necessari per trascorrere tutti assieme un sereno Natale. Nell’ultima conferenza, invece, ci è stato spiegato che è stato varato un decreto legge per inasprire le regole durante il Natale. A questo punto anche lo spettatore più diligente comincia a provare un senso di smarrimento, che va ad aggiungersi alla paura reale per il Covid-19.

Anche la presenza di Rocco Casalino non è di molto aiuto, considerando i suoi trascorsi televisivi. Però, se il premier si fida… È probabile che l’intervento di Jana Gagliardi, giornalista di Sky Tg24 sia sfuggito alle maglie di Casalino, perché sono bastate due domande, quelle che tutti noi avremmo voluto fare, perché il premier entrasse in crisi. Sarà la stanchezza, sarà l’ansia, sarà lo snervamento, ma ci sono momenti in cui la televisione non perdona. Conte: «Un sistema liberal democratico non manda la polizia in casa a controllare cosa stanno facendo nelle abitazioni e quante abitazioni ci sono a meno che non ci sia aggiungo una fragranza di reato cioè il sospetto che si stia compiendo un reato e quindi ci sono degli elementi per intervenire direttamente e scongiurare che si concluda si completi una fattispecie delittuosa…». Così, per dieci minuti, titubante. L’avvocatese is the new politichese.

 

(Nella foto Giuseppe Conte)