Pubblicato il 02/12/2020, 11:35 | Scritto da La Redazione

Ficarra e Picone danno l’addio a Striscia la Notizia

Ficarra e Picone danno l’addio a Striscia la Notizia
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: «Sono trascorsi 15 anni, nel nostro lavoro ogni tanto ci sta di rimescolare le carte. Era venuto il momento. È una scelta ponderata, che non è arrivata all'improvviso». Antonio Ricci cosa vi ha detto? «È dispiaciuto quanto noi, ma ha compreso la scelta. Antonio ci ha fatto sentire sempre importanti. Anche umanamente».

Ficarra e Picone: «Dopo 15 anni basta Striscia. È il momento di cambiare»

Corriere della sera, pagina 55, di Renato Franco.

Per noi è l’ultima settimana di Striscia che però sarà anche l’ultimo anno di Striscia». La sorpresa arriva così, di botto, sul finire della puntata di lunedì Ficarra e Picone hanno annunciato che la loro esperienza nel tg satirico di Canale5 è giunta ai saluti finali (settimana prossima arriva la coppia Greggio-Iacchetti).

Cosa vi ha spinto a questo salto?
«Sono trascorsi 15 anni, nel nostro lavoro ogni tanto ci sta di rimescolare le carte. Era venuto il momento. È una scelta ponderata, che non è arrivata all’improvviso».
Chi tra di voi ha rotto per primo il tabù di parlarne con l’altro?
«È una decisone che è nata e cresciuta nel tempo, come quando scrivi un film o uno sketch per la tv: alla fine ti dimentichi chi ha avuto l’idea. Ne discutevamo tra di noi e poi ha preso sempre più forma, con leggerezza, tranquillità e già un briciolo di nostalgia che ci pervade».
Antonio Ricci cosa vi ha detto?
«È dispiaciuto quanto noi, ma ha compreso la scelta. Antonio ci ha fatto sentire fin dal primo giorno che Striscia non era casa sua, ma anche casa nostra. Ci ha fatto sentire sempre importanti. Anche umanamente. È sempre stato presente ai nostri debutti teatrali, è venuto a Siracusa per la prima delle Rane di Aristofane, non si perdeva mai le prime dei nostri film. Ci ha fatto sentire della famiglia».
Mai uno scontro con lui?
«Mai. Tra di noi c’è sempre stato un confronto aperto, libero, sincero, tranquillo, sereno. Ci ha regalato una grandissima opportunità».

A volte era lui a invitarvi a fare battute più cattive di quelle che avevate pensato…
«La cosa incredibile è proprio questa, dl norma si potrebbe avere il problema inverso: tu vuoi dire qualcosa e c’è qualcuno che ti frena. Qui succedeva il contrario, Antonio è rimasto un ragazzino incosciente e dispettoso».
Un’immagine per riassumere questi 15 anni?
Picone: «Credo che per tutti gli italiani ma per noi siciliani in particolare aver visto Stefania Petyx andare a suonare il campanello della famiglia Riina a Corleone per chiedere spiegazioni sul risarcimento danni che avevano chiesto sia stata una pagina di televisione e impegno civile importante. Lì c’è tutta l’anima più bella di Striscia». Ficarra: «Mi viene in mente quando abbiamo fatto come un vero tg, dando in diretta il risultato delle elezioni dell’ultimo scontro tra Prodi e Berlusconi. I tg avevano chiuso senza la certezza dell’esito e noi fummo i primi a darlo».
La tv regala più spettatori di cinema e teatro. Lunedì sera vi guardavano quasi 5 milioni di persone. Non avete paura di perdere una vetrina così importante?
«Sicuramente sappiamo che Striscia ogni giorno è tra i programmi più visti, è una grande vetrina, una grande opportunità, ma adesso sentiamo il bisogno di cambiare. E poi le cose non sono belle solo perché le vedono tante persone, ci possono essere cose bellissime viste da pochi».

 

(Nella foto Ficarra e Picone)