Pubblicato il 26/11/2020, 17:34 | Scritto da La Redazione
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Mediaset-Vivendi: la Camera salva Berlusconi

Mediaset-Vivendi: la Camera salva Berlusconi
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: il decreto legge Covid-19 è passato anche alla Camera, con al suo interno anche la norma che metterebbe al riparo il Biscione dagli appetiti francesi.

Sì alla norma salva Mediaset. Ora la palla torna all’Agcom

Il Sole 24 Ore, pagina 23, di Andrea Biondi.

Con l’approvazione definitiva del Dl Covid-19 da parte dell’Aula della Camera – 252 voti favorevoli e 203 contrari (tutta l’opposizione) – nel testo identico a quello licenziato dal Senato la norma ribattezzata “salva Mediaset” o anche “anti-Vivendi” è ora realtà con cui fare i conti. Non è bastata la dura presa di posizione di Vivendi a far cambiare i piani del Governo su questa nomina, con cui si dà ad Agcom l’ultima parola sugli incroci fra media e tlc, con possibilità di intervenire anche sulle questioni in essere e quindi sulla querelle fra Cologno e una Vivendi azionista sia in Tim, sia in Mediaset.

In una lettera inviata al Governo a caldo, a fronte della presentazione dell’emendamento al Senato, la media company francese che fa capo a Vincent Bolloré ha bollato l’emendamento al Dl Covid-19 come incompatibile con «il diritto internazionale e i principi fondamentali della Costituzione italiana». In pratica «un intervento ad personam» per ostacolare «Il legittimo esercizio dei diritti di voto di Vivendi come azionista di minoranza». II tutto minacciando ricorso in sede europea. Percorso che a questo punto potrebbe avere seguito una volta che la norma sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Un aiuto a Berlusconi

Sarà quello il momento in cui partirà anche l’applicazione pratica di quanto previsto in questa norma che, come prevedibile, ha suscitato anche polveroni a livello politico da parte di chi l’ha valutata come “ad aziendam”, pensata per dare a Mediaset e al suo azionista di controllo Fininvest una mano nella contesa con Vivendi. Contro questa lettura sono scesi in campo anche i ministri dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli (M5S) e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri (Pd).

In sostanza hanno replicato parlando di norma necessaria dopo la sentenza della Corte di giustizia europea del 3 settembre, che di fatto ha mandato in soffitta i limiti anticoncentrativi previsti da Legge Gasparri e Tusmar, che vietavano incroci di un certo tipo fra aziende delle Tlc e dei media. Quella sentenza è arrivata a valle di un ricorso presentato al Tar da Vivendi, costretta nel 2017 a congelare in Simon Fiduciaria un 19,9% della sua quota in Mediaset. La formulazione dell’emendamento dà ora ad Agcom il potere di sei mesi d’istruttoria.

 

(Nella foto le sedi Mediaset e Vivendi)