Pubblicato il 26/11/2020, 14:35 | Scritto da La Redazione
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Amadeus: Ho ricevuto 300 canzoni dai Big per Sanremo

Amadeus: Sanremo avanti tutta

Il Messaggero, pagina 26, di Andrea Scarpa.

Ultimo atto questa sera su Rai1 per AmaSanremo, la selezione dei giovani cantanti da ammettere in gara a Sanremo, prima del gran finale del 17 dicembre quando, sullo stesso canale, saranno annunciati i nomi di tutti i protagonisti, Campioni e no, della 71esima edizione. A presentare ci sarà Amadeus, 58 anni, anche stavolta direttore artistico e conduttore del Festival, in questi giorni alle prese con le tradizionali rogne sanremesi – cantanti, discografici e partner vari – alle quali si è aggiunta la peggiore di sempre: il Covid-19.

Insomma, Sanremo si fa o no? E quando?
«Certo che si fa. Per ora è confermato dal 2 al 6 marzo, poi si vedrà. Lo slittamento ad aprile per ora non è un’opzione».
Quando verrà presa una decisione?
«I primi di gennaio. Si valuterà attentamente la situazione Coronavirus e poi capiremo cosa fare».
Il 5 settembre lei aveva detto “Senza pubblico niente Festival, non c’è un Piano B”, poi subito corretto dal direttore di Rai1 Stefano Coletta, che aveva ribadito il sì a ogni costo alla rassegna.
«Volevo solo dire che senza pubblico Sanremo non è Sanremo. Questo è chiaro a tutti: azienda, sponsor, Comune. Speriamo solo di arrivare a marzo con la pandemia sotto controllo sapendo che bisognerà comunque riorganizzare tutto: teatro, sala stampa e città. La gente deve poter venire e stare tranquilla e sicura. Di sicuro né i cantanti né gli ospiti dovranno salire sul palco senza nessuno davanti. Magari su mille posti se ne potrebbero occupare quattrocento».

La selezione di AmaSanremo com’è andata?
«Bene. Ho ricevuto 961 brani, un record. Pensavo che il Covid-19 incidesse in maniera negativa e invece no».
E i Big quante ne hanno mandate? II primo dicembre è l’ultimo giorno utile per inviarle.
«Il triplo rispetto all’anno scorso, più o meno trecento».
I testi risentono del periodo che stiamo vivendo?
«Nessuna canzone parla di Covid-19, grazie a Dio. E un centinaio sono davvero belle».
C’è qualche super Big che ha mandato il pezzo per la prima volta?
«C’è di tutto e di ogni genere. So già che avrò l’imbarazzo della scelta. Meno male: vorrei fare una gran festa per celebrare la rinascita del mondo della musica, così colpito dal virus, e di tutti noi».

I Big saranno 20, 22 o 24?
«Non lo so. Vedremo».
Dalle parti di viale Mazzini si fanno con insistenza questi nomi: Luca Carboni, Michele Bravi, Zero Assoluto, Fulminacci, Elodie, Leo Gassmann, Irama, Mr. Rain, Fasma, Malika Ayane, Tommaso Paradiso, Renga, Bugo, Maneskin, Colapesce-Di Martino, Fede, The Kolors…
«Non dico una parola. Qualcuno di questi, però, alla fine potrebbe anche esserci».
Come Baudo lei interviene nelle canzoni, nel testo, chiede modifiche?
«Sì, certo. Un direttore artistico deve fare anche questo».
Perché non voleva fare il bis e perché ha cambiato idea?
«Mi sono detto: ti è andata bene, non sfidare la sorte. Poi dopo il primo lockdown tantissima gente mi ha fermato per strada per ricordarmi che il mio Sanremo era stato l’ultimo momento felice e mi dava appuntamento al prossimo. E così, piano piano, ho capito che non potevo mollare».

 

(Nella foto Amadeus)