Pubblicato il 25/11/2020, 17:33 | Scritto da La Redazione
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Che talent, Maestro Muti!

Che talent, Maestro Muti!
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: Riccardo Muti Academy, cinque puntate, prodotte da TimVision, in onda a partire dall’11 dicembre con la musica lirica protagonista, racconta la selezione di quattro giovani direttori d'orchestra dell'Italian Opera Academy fondata nel 2015 a Ravenna.

Riccardo Muti: ecco il mio talent per giovani direttori

Corriere della sera, pagina 46, Aldo Grasso.

Un docu-reality per giovani direttori d’orchestra. Con Riccardo Muti. Cinque puntate in onda a partire dall’11 dicembre. La musica lirica e la protagonista. Muti chiede «studio, ricerca e sacrificio». Per due settimane, le telecamere hanno seguito sia le prove che i momenti di pausa o di svago di questi giovani. Sullo sfondo, Ravenna.

«Il mio maestro Antonino Votto, che negli anni Venti è stato un grande direttore d’orchestra alla Scala, in un periodo straordinario non solo per la presenza di Toscanini, ma anche per le proposte musicali e culturali, mi ripeteva sempre una frase del suo, di maestro: “Un vero direttore d’opera è colui che ha respirato profondamente la polvere del palcoscenico”. Un direttore non solo dev’essere un uomo di cultura, conoscere bene il libretto e la natura del dramma, ma deve informare di questo i cantanti, perché il lavoro drammaturgico e musicale lo deve fare prima il direttore e poi il regista. Tutto questo lavoro di palcoscenico oggi è finito».

Nel presentare Riccardo Muti Academy, uno straordinario talent show prodotto dal TimVision, fortemente vo luto dall’ad di Tim Luigi Gubitosi e ideato dal suo manager Luca Josi, il maestro è un fiume in piena: ne parla con passione, con trasporto, con la consapevolezza di chi si sta battendo per i giovani anche di fronte alla sordità delle istituzioni. In cinque puntate, il raffinato docu-talent racconta la selezione di quattro giovani direttori d’orchestra dell’Italian Opera Academy fondata dal maestro nel 2015 a Ravenna. E davvero si ha la sensazione di respirare ancora quell’antica polvere di palcoscenico, di vivere un’esperienza unica e irripetibile.

I giovani talenti

«Credo molto nei giovani e a loro chiedo continuamente studio, ricerca, sacrificio. Certo, sono tappe fondamentali per il loro lavoro artistico. Mi è capitato un giorno, lavorando sulla terza sinfonia di Schubert, dove dopo l’introduzione c’è un allegro, di insistere con i ragazzi spiegando loro che dentro a quelle note c’è vitalità, leggerezza, abbandono. Ma mentre spiegavo queste cose, vedevo nei loro occhi uno smarrimento. Come se mi dicessero: “Tu chiedi sacrifici, ma io riuscirò mai a realizzare la mia vita con questo strumento?”. Vedo nei giovani un fondo di disperazione e mi riesce difficile chiedere loro ottimismo nel fare musica, difficile pretendere qualcosa da persone che non sanno cosa sarà della loro vita. È una situazione che mi crea un grande imbarazzo. Studio, ricerca, sacrificio sì, ma in vista di un approdo, non di una tempesta di cui spesso i nostri politici non si rendono conto».

I talent show, gli X Factor si rivolgono alla musica leggera. Qui ci sono ragazzi che con entusiasmo, partecipazione ed estro manifestano il loro amore per la musica lirica, per un patrimonio di cui l’Italia un tempo andava fiera e che oggi sembra aver colpevolmente abbandonato: poche orchestre, teatri abbandonati, politica assente.

 

(Nella foto Riccardo Muti)