Pubblicato il 23/11/2020, 11:31 | Scritto da La Redazione

Iva Zanicchi salvata da una Iena

Iva Zanicchi «Non sono morta grazie a una iena»

Libero, pagina 19, Alessandra Menzani.

Nove giorni in ospedale: polmonite bilaterale interstiziale, coronavirus. Iva Zanicchi, 80 anni, ora è uscita. Ci risponde al telefono e la sua voce, per la prima volta, è diversa da quella agguerrita che abbiamo imparato a conoscere e amare. È ferita.

Come sta?
«Adesso un po’ meglio, a casa è un’altra cosa. È stata dura, continuo le cure che facevo in ospedale, sto brava, sto a letto, ho una stanchezza mortale. Me ne sto chiusa in stanza, faccio la quarantena. Ora sono negativa, l’unica in famiglia. Gli altri sono tutti positivi».
Come stanno i suoi cari?
«Mio fratello è ricoverato a Vimercate ed è anche un grande cardiopatico. Fausto, il mio compagno, è sotto chemioterapia e ha anche il Covid-19. È asintomatico, ma lo vedo stanco, provato. È a casa».
È stata ricoverata perché non riusciva a respirare?
«All’inizio avevo male alle ossa, febbre. Il medico decide di curarmi a casa. Il saturimetro era buono, 95. Dopo due giorni mi viene un raffreddore da non respirare. Casualmente mi chiama questo ragazzo delle lene, Alessandro Politi, per lavoro. Mi dice: “Ma Iva, non parli bene, vai all’ospedale a fare una Tac”. Insiste: “Sei come una mamma, ti ho fissato un appuntamento”. Mi ha salvato la vita».
Com’era la Tac?
«”Lei da qui non esce”, mi dice il medico. Avevo la polmonite bilaterale e non respiravo bene. Ho pianto, quella è stata l’unica volta che ho avuto un brutto pensiero. Ossia: io da qui non esco più».

(…)

In quei giorni ha sentito gli altri contagiati dello spettacolo?
«Gerry Scotti era all’Humanitas. Mi diceva: cosa stai a fare a casa? Mi hanno chiamato tutti, Leali, Al Bano, Caselli, Pavone, Venier, D’Urso, Vanoni che stava male, ma a casa, Orietta Berti, Toffanin, molto affettuosa, Hunziker».

 

(Nella foto Iva Zanicchi)