Pubblicato il 19/11/2020, 19:02 | Scritto da La Redazione

Giorgio Pasotti: Torno con Il silenzio dell’acqua

Giorgio Pasotti: «lo e Ambra Angiolini indaghiamo nei misteri del Nord Est»

La Stampa, pagina 25, Michela Tamburrino.

Giorgio Pasotti è attore dai mille volti: il folle, il fricchettone, l’uomo di legge, il ragazzo spensierato. Ora ha tanti obiettivi, nuove regie, la direzione di un teatro stabile, le serie tv che ama molto e che proprio per questo sceglie con estrema attenzione. Infatti ecco che torna con Il silenzio dell’acqua, seconda stagione, regia di Pier Melloni, quattro prime serate da venerdì su Canale5. Compagna di avventura, Ambra Angiolini.

Pasotti, torna sul luogo dei delitti, per questa murder mistery dai colori inafferrabili.
«E torno nella zona di Trieste, in un paese semi immaginario, crasi di due località, Muggia e Duino, uno al confine con la Slovenia e l’altro all’opposto versante, diventati in fiction Castel Marciano. Una storia che nella prima stagione ha conquistato il pubblico italiano e quello francese facendo registrare il record di ascolti di France3. Per non far raffreddare il pubblico abbiamo deciso di girare subito la nuova serie. Poi è successo l’impensabile e usciamo adesso».
Per non raffreddare il pubblico, vi siete raffreddati voi…
«Esatto. Mentre nella prima serie il set era d’estate, stavolta abbiamo preso il pieno inverno. Un freddo pazzesco. Io avevo anche sottovalutato la Bora, un vento agghiacciante che ti sradica da terra e con l’alluvione mi sono ritrovato con l’albergo praticamente in mare».
Un bell’impatto per il suo Andrea Baldini.
«Un investigatore appena promosso alla omicidi di Trieste. Ma proprio quando sta per trasferirsi gli piove addosso un duplice omicidio dai risvolti inquietanti. Così viene raggiunto da Luisa Ferrari (Ambra Angiolini), che indagherà con lui. Li avevamo lasciati in una sorta di sospensione sentimentale. Ora, chissà».

Che cosa è per lei il silenzio dell’acqua? Esiste? Lo sente?
«Il titolo è certamente evocativo di un mondo misterioso struggente e senza rumori, un ambiente spettrale che ti confonde. Nella mia testa è un luogo sconosciuto da affrontare, che mi spaventa ma dal quale non si può fuggire per capire se stessi e gli altri».
C’è l’ipotesi terza stagione?
«Dipende dal riscontro. Ipotesi di scrittura ce ne sono. Io ne sarei felice perché il pubblico chiede prodotti belli come questo, una serialità che in passato ha dato frutti meravigliosi».

 

(Nelle foto Giorgio Pasotti)