Pubblicato il 19/11/2020, 11:35 | Scritto da La Redazione

Mediaset-Vivendi: ecco dove non sono d’accordo

Mediaset-Vivendi: ecco dove non sono d’accordo
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: continuano le trattative per ricucire lo strappo di quattro anni fa, che ha portato a cause miliardarie e ricorsi in tutta Europa.

Dal trust alla rete unica, tutti i nodi del grande stallo tra Vivendi e Mediaset

Il Sole 24 Ore, pagina 23, di Andrea Biondi.

Ci si sarebbe arenati sulla stessa idea di MfE, la holding pensata per fare da nucleo fondativo di una tv free paneuropea. Ma i discorsi sono arrivati a un punto morto anche su temi di blind trust (per le quote di Vivendi in Mediaset) e contratti commerciali, fino ad approdare al tema della rete unica. Che è ancora di là da venire. Ma anche qui Mediaset e Vivendi non si sarebbero trovate d’accordo. Alla fine di due mesi e mezzo di contatti ripresi, ai massimi livelli, dopo la sentenza della Corte di Giustizia Ue del 3 settembre che dà manforte ai francesi nel loro ricorso al Tar contro il congelamento delle proprie quote in Mediaset in ottemperanza dei dettami di legge Gasparri e Tusmar – la trattativa fra Cologno e Parigi è in stallo.

Il duello iniziato quattro anni fa, dopo il ripudio di Premium da parte del socio francese con successiva scalata alla capogruppo e causa civile con 3 miliardi di richiesta di risarcimento pendente da parte di Fininvest e Mediaset, non vede la fine. Eppure ci si era messi almeno apparentemente di buzzo buono dopo il videoincontro dei primi di settembre fra il numero uno di Mediaset Pier Silvio Berlusconi e l’ad di Vivendi Arnaud de Puyfontaine all’insegna del “passato che è passato” e dell’essere positivi guardando al futuro del gruppo di cui Fininvest e Vivendi si trovano a essere soci. «Facciamo lavorare i nostri uomini per guardare avanti», sarebbe stata la conclusione. Così è stato.

Problemi nella trattativa

Ma secondo quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, ci sono stati almeno tre momenti in questi due mesi e mezzo in cui il meccanismo si è inceppato. Il primo già a fine settembre, il 28 per la precisione, con la proposta del gruppo di Cologno di investire insieme in un piano operativo per la Nuova MfE, dai confini anche più ampi di quelli iniziali che prevedevano le sole attività di Italia e Spagna.

Non va dimenticato che Mediaset è primo azionista al momento della tedesca Prosiebensat che sarebbe evidentemente potuta entrare all’interno di questo meccanismo. Nulla da fare però per la valutazione da parte di Vivendi su una non strategicità di un progetto di tv free paneuropea nel proprio perimetro. Da qui la seconda proposta intorno a metà ottobre (il 16). Che prevede il non rafforzamento di Vivendi in MfE e una Mediaset pronta a fare da sola. Ma con Cologno che ha chiesto garanzie di non interferenze nella costituzione della nuova holding.

 

(Nelle foto le sedi di Mediaset e Vivendi)