Pubblicato il 17/11/2020, 19:02 | Scritto da La Redazione

Avviso di sfratto per Franco Di Mare

L’odissea del polipo Di Mare: dai pannoloni alle palpatine

Il Fatto Quotidiano, pagina 16, di Tommaso Rodano.

Il destino è nel cognome: nel vasto acquario della televisione pubblica, Franco Di Mare è un timoniere navigato, protagonista di una rotta insolita che gli ha fatto toccare terra nei piani alti di viale Mazzini, alla guida della terza rete nazionale. Che c’azzecca Di Mare con Rai3 in epoca giallorossa? Qual è il legame con i Cinque Stelle, quale amicizia gli ha permesso di legittimarsi agli occhi di un movimento – per restare in tema marino – che doveva aprire le istituzioni italiane come una scatoletta di tonno? Misteri della Rai.

Franco Di Mare, come quasi tutti quelli che hanno fatto carriera nella tv di Stato, è un maestro delle traiettorie trasversali. Naviga di poppa e di bolina, a destra e a sinistra, coi rossi, con gli azzurri e pure con i gialli. Inizia da giornalista di cronaca giudiziaria, fa la gavetta nell’Unità del Pci a cavallo degli anni 80, dopo la caduta del Muro di Berlino (e delle relative cortine ideologiche) entra in Rai. Al Tg2 è inviato di guerra per due lustri, prima di scoprire la sua natura di gattone da salotto televisivo: dal 2003 conduce Unomattina. Il resto è storia recente: in epoca gialloverde (e poi giallorossa) il suo profilo rimbalza impazzito nei toto-nomine che riguardano metà delle poltrone della Rai, spinto a forza dai grillini. Alla fine plana sulla direzione di Rai3, mentre il suo amico Mario Orfeo – paradosso: erano considerati una gran coppia di renziani – si prende il Tg della terza rete.

Le accuse di Striscia la notizia

Sembra il morbido approdo di una lunga navigazione, partita nel lontano 1991. E invece per Di Mare sono giorni di tempesta. L’ha preso di mira, di brutto, Striscia la notizia. Il nostro, pur abituato ai teatri di guerra, è entrato in un conflitto che rischia di essergli fatale con Bianca Berlinguer. Il motivo è l’epurazione di Mauro Corona, ex ospite fisso di #Cartabianca, prima di essere allontanato per le offese sessiste («Stai zitta gallina!») pronunciate in diretta contro la conduttrice. Berlinguer e Corona hanno fatto pace, ma Di Mare – malgrado le insistenze di lei – non ha nessuna intenzione di farlo rientrare. Il motivo è nobile, Franco è franco: Corona ha offeso il genere femminile, la tv di Stato ha il dovere di trasmettere i giusti valori, su questo non si transige.

Il problema è che le questioni di principio calzano male sulle spalle di Di Mare, come un vestito di parecchie taglie più grande. Il programma di Antonio Ricci ha rovistato nell’umido della carriera del direttore di Rai3 e ha raccolto diverse incoerenze con l’immagine di paladino della dignità femminile. E quindi ecco spuntare video di archivio in cui un Di Mare un po’ polipesco e indubbiamente maschilista fa lo spiritoso, allungagli occhi e in un caso pure le mani sulle avvenenti colleghe di Unomattina, Sonia Grey e Irene Ferri.

 

(Nella foto Franco Di Mare)