Pubblicato il 13/11/2020, 14:34 | Scritto da La Redazione
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Vivendi va alla guerra contro il decreto salva Mediaset

Vivendi va alla guerra contro il decreto salva Mediaset
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: i francesi hanno intenzione di opporsi in tutti i modi contro la mossa che sterilizza la recente pronuncia della Corte di giustizia europea sull’incompatibilità della legge Gasparri con le regole. E, tanto per cominciare, scrivono a Bruxelles.

Vivendi, il salva Mediaset alza la tensione con i francesi

Il Sole 24 Ore, pagina 27, di Antonella Olivieri.

Vivendi, che è il primo azionista “in sonno” di Telecom e il secondo “congelato” in Mediaset, si è sentita offesa dall’emendamento “salva Mediaset” che è appena passato in Senato, ritenendo ingiusto lo schiaffo politico ricevuto quando pensava di aver conquistato la fiducia delle istituzioni per essersi “comportata bene” sul fronte Telecom. Un’irritazione che non è escluso possa prendere la forma di una lettera alla Ue contro l’emendamento che dovrebbe proteggere Mediaset da un’impossibile scalata francese, impossibile senza l’accordo di Fininvest che è ormai a un passo dal 50%. Vivendi ha intenzione di opporsi in tutti i modi contro una mossa che va contro la recente pronuncia della Corte di Giustizia Europea che ha messo in dubbio la compatibilità con le regole Ue della legge Gasparri.

Il prossimo 16 dicembre, al Tar del Lazio, è fissata l’udienza per la causa contro la delibera Agcom che aveva “imposto” ai francesi la scelta tra mantenere oltre il 10 la quota in Telecom o quella in Mediaset, sulla base appunto della legge Gasparri. Su entrambi i fronti la media company che fa capo a Vincent Bolloré si è discretamente impantanata. In Telecom ha subìto l’iniziativa attivista del fondo Elliott e da quasi tre anni è in minoranza in cda pur avendo, col 23,94%, una quota a un soffio dalla soglia d’Opa. In Mediaset – dove ha rastrellato il 28,8% del capitale fermandosi anche qui a un passo dall’Opa – ha segnato un punto importante in sede Ue, silurando la legge Gasparri, che costituiva l’architrave della difesa del Biscione, ma la questione è tutt’altro che risolta

L’emendamento

Tant’è che non risultano contatti attivi, nemmeno tra i legali, su alcuna ipotesi di compromesso. Ora l’emendamento inserito nell’ultimo Dl Covid, attualmente alla Camera, dovrebbe essere convertito in legge pochi giorni prima dell’udienza al Tar. Prevede che Agcom avvii un’istruttoria per verificare eventuali lesioni del pluralismo nel caso di un soggetto che operi nel mercato delle comunicazioni elettroniche e contemporaneamente in un altro mercato tra quelli del sistema integrato delle comunicazioni «anche attraverso partecipazioni in grado di determinare un’influenza notevole».

 

(Nella foto le sedi di Mediaset e Vivendi)