Pubblicato il 11/11/2020, 14:34 | Scritto da La Redazione
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Mediaset: lo scudo anti Vivendi deve passare dall’Agcom

Vacilla lo scudo per Mediaset emendamento sotto revisione

Il Messaggero, pagina 16, di Roberta Amoruso.

Rimane in sospeso l’emendamento anti-scalata Mediaset. È slittato, infatti, l’esame in Aula al Senato dell’ultimo decreto legge Covid-19. In attesa dei pareri della Commissione Bilancio che si riunirà stamattina, non è stato infatti ultimato il lavoro in Commissione affari Costituzionali. Tra le questioni in sospeso sul tavolo c’è proprio l’emendamento che costituirebbe uno scudo anche per Mediaset, non ancora depositato. A quanto pare, si sta ancora valutando se e come riscrivere la proposta per lanciare un salvagente efficace contro eventuali appetiti che arrivassero dall’estero, a partire da quelli ulteriori di Vivendi su Mediaset, fanno sapere fonti parlamentari.

Anche se è bene ricordare che qualora fosse scongelato il 28,8% di Mediaset in mano ai francesi sarebbe difficile lanciare un’Opa su una società saldamente controllata da Fininvest (al 48%). A meno che Silvio Berlusconi non abbia deciso di vendere. Improbabile, visti i tempi e i valori.

La bozza da far verificare all’Agcom

Nella bozza di emendamento si dà all’Agcom la possibilità entro sei mesi di avviare una istruttoria su eventuali aggregazioni nel settore radiotelevisivo per verificare l’esistenza di effetti distorsivi in caso di operazioni sensibili. Una finestra che darebbe tempo al governo di avere più tempo, in piena emergenza sanitaria, di modificare la Legge Gasparri messa in discussione, di fatto, dalla Corte di Giustizia Ue.

La norma è stata studiata, non a caso, dopo che lo scorso 3 settembre proprio la Corte di Giustizia dell’Ue aveva indicato la contrarietà al diritto comunitario dell’articolo 43 comma 11 del Tusmar in base al quale Vivendi ha dovuto congelare la propria quota in Mediaset su indicazione dell’Agcom. Il 16 dicembre, infatti, il Tar del Lazio si pronuncerà sul ricorso di Vivendi contro l’ordinanza dell’Agcom. E se il tribunale dovesse dare ragione ai francesi, le cose potrebbero complicarsi per il controllo di Mediaset ora in mano quasi per metà alla famiglia Berlusconi. Ma soprattutto aprirebbe un nuovo fronte legale, e anche un vuoto normativo non indifferente in cui più di uno potrebbe infilarsi.

 

(Nella foto la sede Mediaset)