Pubblicato il 05/11/2020, 19:04 | Scritto da La Redazione

Andrea Arcangeli oggi in Romulus, domani sarà Roberto Baggio

Andrea Arcangeli: «Dopo Romulus sarò il volto di Baggio»

Corriere della sera, pagina 53, di Stefania Ulivi.

Ci ha convissuto per un anno intero, il 2019. E adesso Andrea Arcangeli non vede l’ora, come tutto il gruppo di Romulus, che il pubblico da domani faccia suo Yernos, il principe di Alba. Uno dei tre protagonisti, con Francesco di Napoli e Marianna Fontana, della serie ideata e diretta da Matteo Rovere con Michele Alhaique ed Enrico Maria Artale, prodotta da Sky, Cattleya e Groenlandia. Il racconto, ambientato nell’VIII secolo a.c. dell’origine di Roma. «Avevo seguito Il primo re e invidiato molto Alessandro Borghi e gli altri, quando ho saputo di questa nuova follia di Rovere non mi è sembrato vero».

Per Yernos, racconta Arcangeli, 27 anni, già in Trust di Danny Boyle, ha accettato di rinforzare il fisico («Ho dovuto mettere su massa, per essere credibile per un guerriero, palestra, lezioni di cavallo»), imparare a maneggiare spada e arco («è stato divertente, nella finzione, giocare alla guerra»), a recitare in una lingua vergine re-iventata, il protolatino («Mi sono tornate utili reminiscenze scolastiche, il latino e greco studiati nel solo anno di liceo classico che ho frequentato prima dell’artistico»).

Nei panni di Roberto Baggio

Lo rivedremo presto nei pani di Roberto Baggio. «Ho finito le riprese, è stato totalizzante, forse il lavoro più intenso della mia vita a livello emotivo. Non serve neanche dirlo quanta responsabilità ti senti addosso. Baggio è uno di quei personaggi che nasci e già lo conosci, un mito: volente o no ce l’hai dentro».

 

(Nella foto Andrea Arcangeli)