Pubblicato il 04/11/2020, 11:35 | Scritto da Andrea Amato

Fake news in Tv: ancora più pericolose in tempo di COVID-19

Casi emblematici di come la tv amplifichi notizie false

Stiamo vivendo il momento peggiore dal Dopoguerra a oggi e a complicare le cose ci si mettono anche le fake news, che ormai grazie ai social network viaggiano alla velocità della luce. La tragedia è che i mass media, invece di informare correttamente, molto spesso rincorrono queste bufale, facendo da cassa di risonanza e aggravando la situazione. Molta colpa l’abbiamo noi giornalisti, ormai atrofizzati nella nostra quotidianità di “copiaincollatori”, gli altri colpevoli sono gli editori, che investono sempre meno sulla qualità giornalistica, ma a monte di tutto c’è l’ignoranza e la stupidità umana, mai come in questo periodo storico così diffusa su larga scala.

Il ministro Azzolina da Fazio

Un esempio di quello che sto dicendo è andato in onda su Rai3 a Che tempo che fa, quando il ministro della Pubblica istruzione, Lucia Azzolina, domenica 25 ottobre ha sostenuto che in Italia solo il 3,5% dei focolai di COVID-19 deriva dalle scuole, mentre in Francia il dato arriva al 32%.

La Azzolina, che cercava di uscirne bene in televisione dopo mesi di polemiche, ha però dato numeri a caso, visto che il suo 3,5% era riferito solo alla settimana dal 12 al 18 ottobre, mentre secondo l’agenzia governativa francese il dato dei loro focolai scolastici arriva al 20%, ma da maggio a ottobre. Quindi il 32% è totalmente inventato, ma c’è di più: come riporta Orizzontescuola.it, i francesi escludono dal conteggio dei focolai quelli in ambito familiare, mentre il nostro Ministero della Salute sì. Quindi, a parità di metodologia, la nostra percentuale salirebbe al 18%, in linea con la media francese.

Maria Latella fa debunking in onda

L’altro pomeriggio, poi, durante Oggi è un altro giorno su Rai1 con Serena Bortone, la deputata Augusta Montaruli, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione UE alla Camera dei Deputati, ha sostenuto che la Francia sarebbe al primo lockdown per l’emergenza coronavorus e che quindi non avrebbe i nostri problemi sociali ed economici causati dalla serrata di marzo.

Per fortuna, in studio c’era anche la giornalista Maria Latella, che vive tra Roma  e Parigi, e che ha prontamente corretto la deputata, spiegando che la Francia ha già fatto 3 mesi di lockdown in primavera, esattamente come noi. Latella ha poi chiuso la sacrosanta ramanzina alla deputata con: «Bisogna essere precisi e dare alla gente le giuste informazioni». Speriamo non sia una goccia in mezzo al mare.

 

@AndreaAAmato

 

(Nella foto Maria Latella)