Pubblicato il 30/10/2020, 17:03 | Scritto da La Redazione

È muto il telefono di Ilaria D’Amico: non chiama Anna Billò

Anna, la signora del calcio

Corriere della sera, pagina 33, di Elvira Serra.

Alla prima puntata di Champions League Show, il 20 ottobre su Sky Sport, è andata in soccorso di Paolo Condò che non ricordava il nome del terzino ucraino Vitalij Mykolenko: «È la fortuna di aver fatto tanta Europa League con Lele Adani, è lui il super esperto. Magari la prossima volta non ho la stessa prontezza!». Dopo quel debutto, il giudizio che temeva di più era di Tiago e Tomas, i figli di quasi nove e sei anni: «Sono sempre molto attenti, mi dicono se sono vestita bene, sorridente o preoccupata. Più precisi di una scheda tecnica, la loro impressione conta perché non hanno filtri». Aver preso il timone da Ilaria D’Amico non le ha creato ansia da prestazione: «Considero questa conduzione un passaggio del mio percorso: lavoro in Sky da 16 anni. In passato mi sono sempre criticata molto, ma quando sono diventata mamma ho capito che dovevo ridurre lo stress. Ho la fortuna di fare un lavoro che è la mia passione, devo solo cercare di farlo al meglio senza darmi voti». Dalla collega che ha sostituito, però, non ha ricevuto alcun messaggio: «Ma la conosco, ha un rapporto pessimo con il telefono. Per me Ilaria è stata un grandissimo esempio, la trovo una professionista pazzesca, sempre pronta e charmante».

Anna Billò, 43 anni di Carate Brianza, papà Angelo operaio e mamma Elena commessa, al telefono da Milano conferma l’impressione che dà ogni martedì e mercoledì prima e dopo le partite di Champions circondata da Alessandro Costacurta, Fabio Capello, Esteban Cambiasso, Alessandro Del Piero e Condò: è competente, umile, generosa. Le domande ama più farle che riceverle, come si capì bene il giorno in cui il fidanzato Leonardo Nascimento de Araújo – ex campione del Milan – le chiese di sposarlo alla fine dei sorteggi dei quarti di Champions in diretta tivù. Era il 15 marzo 2013. Due figli e qualche trasloco dopo, del marito dice: «Sento davvero il suo orgoglio per le cose che faccio: non era scontato. Soprattutto, ha capito che per me il lavoro sarebbe rimasto un punto fermo, anche dopo la nascita dei bambini: si rende utile banalmente anche nell’organizzazione quotidiana, non mi fa mai mancare il suo appoggio».

 

(Nella foto, da sinistra, Anna Billò e Ilaria D’Amico)