Pubblicato il 29/10/2020, 19:02 | Scritto da La Redazione
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Anche Aldo Grasso promuove Il Collegio

Anche Aldo Grasso promuove Il Collegio
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: il critico televisivo del “Corriere della sera” recensisce in maniera positiva il docu-reality di Rai2.

Il collegio, reality che si incarica di dare le regole ai ragazzi

Corriere della sera, pagina 47, di Aldo Grasso.

Non per fare del facile pedagogismo, ma la prima cosa che colpisce nella nuova edizione de II Collegio, il docu-reality di Rai2 diventato negli anni un cult tra giovanissimi e adolescenti, è che i concorrenti non conoscono il concetto di regola. Regola intesa come elemento organizzativo che consente a chi riceve un’educazione di avere una mappa per orientarsi, e quindi strutturare un suo spazio di crescita e di libertà. Una volta, la scuola serviva proprio a questo; adesso siamo arrivati al punto che una trasmissione, peraltro molto divertente, s’incarica di invocare le regole per porre rimedio a un disagio sempre più crescente: genitori prigionieri dei figli, figli lasciati senza riferimenti educativi, scuola spesso allo sbando.

I 21 ragazzi che varcano i cancelli della quinta edizione de II Collegio – realizzata in collaborazione con Banijay Italia – si trovano catapultati nel 1992, la formula più creativa della cosiddetta didattica a distanza. L’anno in cui molti dei loro stessi genitori hanno frequentato e vissuto la scuola. Non siamo più in provincia di Bergamo, ma nel Collegio Regina Margherita di Anagni, una struttura imponente, con corridoi pieni di storia, un grande giardino e le mura esterne bisognose di una bella tinteggiatura. Nella prima puntata il momento più drammatico è sempre quello della spoliazione: le cose sequestrate (cellulare, cibarie, creme di bellezza, piercing…) non sono semplici oggetti ma elementi di un nuovo ambiente culturale; per questo la separazione appare traumatica.

 

(Nella foto Il collegio)