Pubblicato il 08/10/2020, 14:31 | Scritto da La Redazione
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Diritti tv: due offerte alternative dal consorzio Cvc-Advent-Fsi

Diritti tv del calcio, due offerte alternative da Cvc-Advent-Fsi

Il Sole 24 Ore, pagina 17, di Andrea Biondi e Carlo Festa.

Due offerte alternative: una con prezzo secco e l’altra dall’impegno finanziario maggiore, ma con assicurazione da riconoscere ai club per metterli al riparo dai timori di risultati negativi. A quanto Il Sole 24 Ore è in grado di ricostruire, è così che il consorzio capeggiato dal gigante del private equity Cvc si sarebbe presentato all’appuntamento delle offerte vincolanti per la media company della Serie A. Il consorzio Cvc, Advent e Fsi (assistito da Rothschild, Credit Suisse, Barclays, EY oltre che dallo studio Gattai, Minoli e Agostinelli) ha dunque sottoposto due offerte al vaglio degli advisor della Lega Serie A Lazard e gli avvocati Francesco Gianni e Renato Giallombardo dello Studio Gianni Origoni Grippo – che finora si è avvalsa anche del parere dello studio Tremonti.

E in sostanza, rispetto all’offerta presentata in precedenza, sembra essere rimasto inalterato l’impianto industriale del piano con miglioramento su misure economiche e governance. La prima offerta di Cvc prevede un “prezzo” secco di 1,6 miliardi contro lo schema precedente di 1,325 miliardi cui aggiungere 300 milioni di rinuncia ai dividendi peri primi anni. È poi prevista una linea d’anticipo di 1,1 miliardi erogabile al closing, con l’intento di garantire un’iniezione di ossigeno finanziario nel caso in cui si dovessero verificare eventi tali da mettere ancora di più sotto stress i club alle prese ora con un quadro difficilissimo, squassato dalla pandemia.

Il diritto di riacquisto

In più il quadro si completa con un diritto di riacquisto futuro della quota del 10% da parte della Lega Serie A. L’equity effettivamente investito dal consorzio in questa offerta è pari a circa 1,2 miliardi: per un multiplo di 14 volte l’Ebitda (per usare un termine di paragone la Juve ha un multiplo di 11 volte). Quanto alla governance il consorzio nominerebbe 6 componenti del Cda su 13 oltre al Ceo, con scelta del presidente demandata ai club, ma in un quadro di decisioni condivise.

La seconda proposta, alternativa, va incontro alla possibile preferenza per il meccanismo del minimo garantito. Così si arriverebbe a oltre 1,8 miliardi ma con 1,350 di prezzo cui aggiungere 500 milioni di assicurazione da riconoscere ai club per colmare il delta tra il minimo garantito e risultati negativi che farebbero scattare l’assicurazione.